Integrativo in cantiere ora la parola passa a Rsu e ai lavoratori
Una firma lunga 18 mesi, sottolinea qualche sindacalista su Facebook, ma come quasi tutti concordano è un “buon accordo”. Torna la piena serenità negli stabilimenti di Fincantieri e anche a quello di riferimento, a Monfalcone. «Finalmente» ribatte con un sospiro di sollievo Andrea Holjar Rsu per la Uilm. Le discussioni sono inziate a dicembre 2014, ad Aprile 2015 poi è stato congelato l’integrativo con la perdita di 70 euro al mese, senza contare i premi di produttività
Ora i “fari” per i premi verranno misurati su efficienza e risultati, lìintesa è stata raggiunta da Fim, Fiom e Uilm, si aggiungeranno sicuramente Failms e Ugl. Ma prima di chiudere completamente l’intesa bhisognerà attendere il 22 luglio: ci dovranno essere le valutazioni delle singole Rsu dei cantieri e poi le assemblee con i lavoratori e il referendum. Decisiva per la firma “congiunta” in questa lunga trattativa, a quanto si sa l’intervento del segretario della Fiom Maurizio Landini che ha rassicurato il suo segretario di categoria, Bruno Papignani.
Qualche malumore comunque è rimasto, a quanto si è saputo, in seno alle Rsu di Panzano. Non sull’intero accordo, ma su una parte davvero innovativa che riguarda i famosi 70 euro al mese. Che ora diventano “welfare aziendale”. È questa una delle novità rilevanti dell’accordo che è per molti versi completamente diverso da prima. Iniziando dal fatto che quei 70 euro che ora non verranno più messi nella busta paga, ma costituiranno un fondo al quale potrà attingere ogni lavoratore per fare spese sanitarie o necessarie alla famiglia (libri, figli etc) Arriva a quanto si è saputo anche l’una tantum di 1050 euro, 500 euro saranno dirottati nel fondo del welfare mentre l’altra metà finirà nella busta paga di agosto.
Ripristinato anche il premio di efficienza di 1500 euro, verrà erogato a quanto pare in due tranches a luglio e a gennaio, ma sarà una voce legata a specifici obiettivi, copme il premio di partecipazione di 1200 euro che dovrà tener conto degli indicatori di commessa e di qualità.
Novità anche sul fronte caldissimo degli appalti esterni, si profilano più controlli, contratti più stabili e con contributi che non sfuggiranno ma saranno pagati.
Ora la parola passa ai cantieri, ai sindacati interni (Le R$su) che dovranno pronunciarsi e poi le assemblee di stabilimento e infine il referendum a cui saranno chiamati i lavoratori. «Fim e Uilm ritengono che la sottoscriziione dell’ipotesi di accordo unitaria sia un fattore importante e significativo per tutto il gruppo navalmeccanico - scrive una nota comune del coordinamento nazionale Fim e Uilm - che zittisce tutti coloro i quali in questi mesi ci hanno accusatop di ricercare intese separate, per la Fim e la Uilm è sempre stato importante e determinante ricercare soluzioni che non penalizzassero ulteriormente le lavoratrici e i lavoratori di Monfalcone».
«Un accordo attraverso il quale si garantisce la saturazione produttiva di tutti i cantieri italiani, si ripristina il premio di risultato, si ottengono dei soldi in welfare aziendale e si interviene sul lavoro in appalto» spiega in una nota il coordinatore Fiom, Papignani che sottolinea come è stata ricomposta l'unità di Fim, Fiom, Uilm, necessaria per gestire una fase delicata. «Al punto in cui si era arrivati era necessario trovare un'intesa che non penalizzasse ulteriormente i lavoratori». Ora la parola passa ai lavoratori. «Si può, ora – dice Landini – in una fase di crescita e di riorganizzazione del gruppo, rafforzare attraverso la contrattazione l'occupazione e la presenza di tutti i cantieri in Italia, anche perché l'ipotesi di accordo apre la strada ad una possibile sperimentazione di un nuovo sistema di confronto e di partecipazione e prova a estendere tutele e diritti anche a tutti i lavoratori degli appalti».
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