Intascò oltre mezzo milione: impiegata infedele patteggia a Villesse
VILLESSE. Nell’arco di una decina di anni s’era intascata 565mila euro. Bonifici a suo favore, l’utilizzo del bancomat con il quale attingeva i soldi dal conto corrente di cui era titolare la società per la quale lavorava. Bonifici e prelievi in contante che dal 2004 fino al 2014 le avevano fruttato dunque oltre mezzo milione di euro. Luciana Vittori, 58 anni, goriziana residente a Campoformido, era una dipendente di fiducia, dagli anni Ottanta impiegata alla Segnaletica Stradale Giuliana Srl, di Villesse, fondata da Carlo Longo, 81 anni, amministratore fino al 2014 e passata poi al figlio Carlo Massimo Longo, 51 anni, goriziano residente a Gradisca, amministratore unico e legale rappresentante dell’impresa.
La donna ha dovuto rispondere dell’accusa di appropriazione indebita aggravata e continuata. Durante l’udienza preliminare, al Tribunale di Gorizia, ha patteggiato la pena di 2 anni, dopo che il pm Ilaria Iozzi aveva negato la richiesta da parte dei difensori di una condanna di un anno e 4 mesi.
Vittori aveva rassegnato le dimissioni nel luglio 2014, riconoscendo parzialmente le proprie responsabilità, sostenendo di essersi appropriata di un importo di almeno 300mila euro. L’azienda nel 2016, anche in virtù della crisi economica, era fallita, in seguito padre e figlio hanno ripreso l’attività nello stesso settore.
Un modus operandi, quello messo in atto dalla 58enne, anche di copertura degli ammanchi sotto il profilo contabile. Si parla, come contestato dall’accusa, di duplicazioni di fatture di acquisto e vendita per giustificare i prelievi personali con il bancomat aziendale e incassi di assegni dirottati su un proprio conto corrente personale. Ancora, repliche di bonifici del suo stipendio mensile. La donna contabilizzava consistenti pagamenti a terzi che invece incassava. Sempre secondo le accuse contestate, c’erano le emissioni di fatture che nel compensare i costi le permettevano di prelevare liquidità “in incognito”. Quanto alle somme via via sottratte, nell’ambito dei 551.841 euro accumulati nei dieci anni, dal 2004 al 2009 sono stati “distratti” 241.605 euro per i quali è intervenuta la prescrizione. Dal 2010 al 2014 gli importi variabili sottratti sono stati quantificati complessivamente in 310.236 euro. Inoltre, attraverso l’utilizzo del bancomat aziendale, l’impiegata ha effettuato bonifici a proprio favore per 3.500 euro nel 2013 e per 9.750 euro nel 2014.
Da oltre trent’anni curava la contabilità della società, si occupava di fatturazione, incassi, pagamenti e tutte le mansioni legate alla gestione contabile e amministrativa. Nel 2013 la società, a fronte della congiuntura economica negativa e della contrazione degli investimenti degli enti pubblici che costituivano i clienti principali, aveva affrontato un processo di riorganizzazione aziendale, riducendo i dipendenti. La signora Vittori passò dal tempo pieno al part-time. L’impiegata fu quindi affiancata da una società nella tenuta della contabilità aziendale, la Cds Audit Srl. Finché, nell’ambito della chiusura di bilancio 2013, la Cds Audit aveva riscontrato anomalie contabili. Fu ampliata la verifica ed emersero gli importi volatilizzati e gli escamotage messi a punto dalla donna per mettersi al riparo dai sospetti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo