Intanto nasce il gruppo del 100%

Per una maggioranza silenziosa c’è sempre una minoranza che dissente, mormora, si raduna e si prepara a combattere nonostante tutto, pronta evidentemente a traslocare la battaglia su altri “campi”, da quello politico alle possibili vie legali, anche quando sull’approvazione del concordato sarà stata messa praticamente una pietra sopra.
Con una puntualità disarmante spunta infatti una nuova “associazione” nel cui nome - Gruppo 100% - c’è già tutta la sua “mission”, quella cioè di non rassegnarsi a recuperare solo una parte dei propri risparmi congelati ad ottobre. E c’è da scommetterci: stamani, se al PalaRubini ci sarà qualche intervento critico, verrà in tutta probabilità anche dall’autoproclamato «Gruppo del 100%».
Il Gruppo 100% si è presentato con una lettera al Piccolo in queste ore, forte di una ventina e passa di firme. La prima di queste è di Fabio Franchi, fondatore e ormai ex componente del Comitato tutela soci Coop - oggi orientato su posizioni favorevoli alla soluzione Consoli - che dopo il commissariamento del Cda Marchetti si era visto riconoscere dal sindaco la possibilità di usare gratuitamente un paio di volte la settimana l’ex Albo pretorio del Municipio come “quartier generale” e aveva dato inizialmente il proprio placet allo “sbarco” a Trieste di un primario studio legale di Bologna, specializzato in normative fallimentari, che a febbraio aveva ricevuto mandato da 400 soci Coop a farsi rappresentare per la restituzione dei libretti in cambio di 126 euro di parcella di partenza.
«Il piano - scrive il Gruppo 100% riferendosi al concordato proposto da Consoli - prevede un recupero del 78,33% dei prestiti entro il giugno 2017, ma non è garantito. Quel 78,33% di recupero si compone di tre parti: una sicura, il 30% di escussione da Banca Generali, una molto probabile, circa il 30% data da proposte già acquisite e definite “ferme”), una ragionevole per il rimanente 18%, ma in parte discutibile. Ora i soci prestatori sono tenuti a decidere: o rassegnarsi oppure no. Perdere oltre seimila euro su 30mila potrebbe essere poco gradito a più di uno. Ma ci sono anche coloro che sono indispettiti non solo per la perdita, ma anche per la beffa, per il fatto che la loro fiducia è stata tradita. Tradita più volte ed a più livelli: oltre agli amministratori “poco accorti” ci sono i controllori che non hanno controllato, anzi, si sono rifiutati di controllare pur sollecitati a farlo». E così gli irriducibili del Gruppo 100% «si riservano iniziative atte ad ottenere la restituzione della cifra mancante, più un risarcimento per i danni patiti», chiamando a raccolta eventuali proseliti attraverso l’indirizzo mail «salvagentecoop@gmail.com». E, postilla polemica, «ci aspettiamo che aderisca al Gruppo anche il dottor Bolzonello (il vice-Serracchiani nonché assessore regionale alla Cooperazione, ndr) che fin dall’inizio aveva asserito che era nostro diritto riavere il 100%». Il Gruppo 100% ha come guida giuridica l’avvocato Stefano Alunni Barbarossa, anima insieme ad Adeo Cernuta del Comitato “Salviamo le Coop” ai tempi in cui da consigliere regionale dei Cittadini, ruolo ricoperto nella precedente legislatura 2008-2013, aveva chiesto invano all’allora amministrazione Tondo anche il commissariamento del Cda di Marchetti. Commissariamento arrivato invece, come è noto, nell’ottobre del 2014, per via tribunalizia.
«A prescindere dalla stima e dall’apprezzamento per il lavoro svolto dal collega avvocato Consoli nell’ambito delle sue funzioni di amministratore giudiziario - rileva a voce Alunni Barbarossa - riteniamo vi siano comunque ulteriori modi, ulteriori vie per tutelare gli interessi delle persone che sono rimaste coinvolte nel caso Coop e che hanno il diritto di ottenere sia giustizia che soldi». Alunni Barbarossa si ferma qui. Per ora. Ma sembra già chiaro che siamo all’alba di una nuova “puntata”, ancorché indipendente dall’iter concordatario, nel cuore di Foro Ulpiano.(pi.ra.)
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