Insultò il vigile 26 ma non è oltraggio

Un agente della polizia locale in borghese e al di fuori dell’orario di servizio non è un pubblico ufficiale al contrario di quanto è previsto per le forze dell’ordine che fanno capo allo Stato....
Bumbaca Gorizia 21.01.2010 Festa Vigili Urbani - Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 21.01.2010 Festa Vigili Urbani - Foto di Pierluigi Bumbaca

Un agente della polizia locale in borghese e al di fuori dell’orario di servizio non è un pubblico ufficiale al contrario di quanto è previsto per le forze dell’ordine che fanno capo allo Stato.

Ecco perché l’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale nei confronti di un monfalconese è stata derubricata in ingiurie, reato ritenuto un fatto non penalmente rilevante. Di conseguenza è stato assolto per non aver commesso il fatto. L’accusa aveva chiesto due mesi di reclusione e 650 euro di ammenda. Ma il giudice del Tribunale di Gorizia Sara Frattolin ha accolto le istanze dell’avvocato difensore Sascha Kristancic. A ritenersi oltraggiato nella sua veste di pubblico ufficiale era stato Michele Furlan, noto a Gorizia come vigile 26. La sera del quattro marzo 2013 Furlan, smontato dal servizio e diretto verso la sua abitazione nel Monfalconese, era salito su un pullman di linea extraurbana dell’Apt in partenza dalla stazione ferroviaria. Non indossava la divisa.

All’autista aveva mostrato il tesserino di agente di polizia locale evitando in tal modo di pagare il biglietto come è nel diritto delle forze dell’ordine. In una successiva fermata era salito sul pullman il monfalconese T.F., di 29 anni.

Egli aveva mostrato l’abbonamento dell’Apt che risultava però scaduto. L’autista a quel punto aveva chiesto al passeggero di pagare il biglietto ma per tutta risposta era stato insultato. L’autista aveva chiesto aiuto al vigile 26 e anche al suo indirizzo era giunta una gragnuola d’insulti.

Di qui, appunto, la decisione di Furlan di denunciare T.F. per oltraggio a pubblico ufficiale. Il “portoghese” era infine sceso qualche fermata dopo facendo perdere le proprie tracce.

La vicenda poteva essere archiviata come tante, purtroppo, che vedono i pazienti autisti dell’Apt fronteggiare passeggeri maleducati e prepotenti. Invece ci ha pensato il vigile 26 a trasformare l’episodio in caso giudiziario. Come asserita parte lesa Furlan, che oggi presta servizio in un comune del Veneto, è spesso presente nelle aule giudiziarie del Tribunale di Gorizia.

Soddisfatto l’avvocato Kristancic per aver tolto dai guai il cliente, pescando dalla Cassazione la cornice entro la quale calare il merito della richiesta di assoluzione.

Secondo quanto affermato dal legale di T.F. dopo questo episodio Apt ha rivisto il regolamento nella parte che prevede l’esonero dal pagamento del biglietto da parte di determinati soggetti.

Tra i quali non figurano in vigili urbani fuori servizio e in abiti borghesi. (r.c.)

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