«Inspiegabile la chiesetta in Porto»
Il capo della Cgil se la prende con l’Autorità portuale? Lo fanno in tanti pure in casa Pd. Il capo della Cgil se la prende con la Curia, contestandole “strani intrecci” con l’Autorità portuale? Per quelli del Pd, per i cattolici del Pd, la proprietà transitiva si ferma qui. I “democrats” d’ispirazione democristiana non si permettono, stavolta, di raccogliere l’assist sotto misura di Franco Belci. O, meglio, lo raccolgono a metà: duri una volta di più con l’Authority, molto meno sul secondo fronte. Anche se finiscono nel loro mirino - ino ino... - la statua di Santin e la chiesetta in Porto Vecchio. Che per il senatore Francesco Russo, ad esempio, è «poco comprensibile».
«Ma che guai combina l’Autorità portuale... eh?», la prende alla larga, con una battuta, Ettore Rosato. Il quale - nel rispondere all’ex Dc oggi Forza Italia Bruno Marini, che ieri ha parlato di “preferenze” evidenti pro-centrosinistra e pro-Rosato in seno alla Diocesi ai tempi del vescovo Eugenio Ravignani - batte un colpo senza però mai citare l’attuale l’arcivescovo Giampaolo Crepaldi: «Bruno Marini si sbaglia, monsignor Ravignani non si sarebbe mai fatto coinvolgere, mai avrebbe coinvolto la Chiesa in questioni politiche». Della serie: qualcun altro invece forse sì, ma di certo non sarà il deputato del Pd nato Dc a dirlo. «Per principio penso che la Chiesa non vada mai convolta in queste vicende che non le competono», aggiunge Rosato evitando ogni polemica scaturibile dalle parole di Belci, «anche se ricordo che su alcune scelte di carattere temporale, tipo la statua di monsignor Santin, avevo già espresso le mie preplessità». Punto.
Antonella Grim - oggi segretario regionale del partito oltre che assessore all’Educazione in Municipio, molto vicina allo stesso Rosato - la Curia, nel discorso, non ce la mette proprio. Si limita a raccogliere, quello sì, pur senza citarlo letteralmente, l’invito al dialogo rivolto ieri via Piccolo da monsignor Ettore Malnati, il vicario dell’arcivescovo Crepaldi, nonché suo padre spirituale in parrocchia per tanti anni. «Certamente - così Grim - Belci va a toccare uno dei punti nodali su cui si gioca lo sviluppo della città, cioè le scelte strategiche su Porto Nuovo e Porto Vecchio. Il dialogo tra gli enti locali è necessario, noi dal Comune alla Regione ci sentiamo al servizio dei cittadini e ritengo che anche l’Authority dovrebbe essere al servizio dei cittadini. Certe strategie, come il bando per Porto Vecchio, che appare scoordinato rispetto a una visione complessiva di sviluppo del territorio, sembrano andare in altra direzione». «È bene che i due livelli, pastorale e politico, restino separati», osserva a sua volta Francesco Russo. «Rimango convinto che il ruolo della Diocesi in porto sia eminentemente pastorale», chiude il senatore, puntualizzando semmai che «la sponsorizzazione dell’Authority al Meeting di Rimini di Comunione e liberazione è stata inopportuna e non pertinente», e che «la previsione di un luogo di culto in Porto Vecchio da parte della Curia senza una previsione di spesa è per lo meno poco comprensibile». Il vicepresidente del Consiglio comunale Alessandro Carmi, infine, si affida a Giovanni Paolo Secondo: «Ricordo bene le sue parole nel discorso agli amministratori durante la visita a Trieste del maggio 1992 quando invitò la classe dirigente all’unità di intenti. Quelle parole sono straordinariamente attuali. E mi piace sottolineare che il Comune in questi anni è sempre stato pronto al dialogo e alla collaborazione nell’interesse della città».
@PierRaub
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