«Insiel Mercato, illegittimo trasferire i dipendenti»

I giudici impongono il ritorno alla Spa pubblica di 24 lavoratori che nel 2009 passarono alla società nata per volere della Regione e poi privatizzata
Il Tribunale di Trieste
Il Tribunale di Trieste

Trasferimento illegittimo: i lavoratori tornino alle dipendenze dell’Insiel Spa. Questo hanno sentenziato - con tre differenti provvedimenti - i giudici del lavoro Silvia Burelli e Annalisa Multari riguardo la sorte di 24 dipendenti (in gran parte triestini) di Insiel Mercato, assistiti dagli avvocati Gianfranco Carbone, Franco Berti e Giancarlo Augusto.
La società privatizzata è nata nel giugno del 2009 come costola dell’azienda informatica pubblica regionale. Poi è stata acquisita dall’Ital Tbs, la società triestina leader nei servizi di ingegneria clinica.
I giudici hanno dichiarato in sentenza l’illegittimità della cessione dei contratti di lavoro dei dipendenti tra la società “pubblica” e quella privatizzata. E hanno ritenuto valida la conseguente prosecuzione, a far data dal giugno 2009, del rapporto con la società controllata al cento per cento dalla Regione: i lavoratori tornano così a essere dipendenti della società pubblica.
Nelle sentenze dei giudici del lavoro depositate nei giorni scorsi l’Insiel Spa è stata anche condannata a inquadrare i ricorrenti con le mansioni equivalenti all’inquadramento posseduto.
La vicenda di Insiel Mercato era iniziata nell’ottobre del 2008, quando l’assemblea dell’Insiel Spa era stata chiamata a deliberare l’approvazione di un progetto di scissione della cosiddetta parte “mercato”. Una decisione in ottemperanza all’orientamento espresso dalla Regione che ne era (ed è) il socio unico. In breve era stata definita la composizione della nuova società privata con 135 dipendenti e un amministratore unico. La Mercato era destinata a operare fuori del territorio del Friuli Venezia Giulia.
Con un ricavo per la Regione di 13,3 milioni di euro si era così chiuso un lungo periodo di transizione iniziato col decreto Bersani datato 2006. Era stato anche definito l’elenco dei 135 dipendenti, sui circa 700 totali della società, che erano poi confluiti in Insiel Mercato.

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Deborah Serracchiani e, al suo fianco, l'ad di Insiel Lorenzo Pozza

Per loro, l’accordo che era stato chiuso il 23 settembre del 2009 aveva visto anche l’adozione di particolari garanzie: un bonus da tremila euro per il trasferimento e la possibilità di essere riassunti in Insiel Fvg nel caso in cui la società acquirente di Insiel Mercato dovesse fallire nel tempo di due anni. L'Assemblea aveva successivamente nominato amministratore unico di Insiel Mercato Fulvio Sbroiovacca, già dirigente della società informatica.
Ma queste condizioni per i giudici del Tribunale del lavoro non sono state sufficienti. Infatti per il trasferimento dei 24 lavoratori a Insiel Mercato è stata eccepita nelle sentenze la mancata sussistenza di uno specifico ramo, autonomo sotto il profilo funzionale individuabile appunto come una entità definita che produce attività e fatturato.
Insomma, esattamente tutto il contrario di quello che era stato deciso dalla giunta presieduta da Renzo Tondo in occasione dello scorporo nel quale erano stati previsti 85 esuberi, 45 dei quali «accompagnati» o «collegati» a prepensionamenti.
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