Insetti e larve nelle farine del panificio
TRIESTE «Pane caldo e morbido appena sfornato». «Alta qualità». Così recitavano ieri mattina i cartelli pubblicitari appesi in bella mostra all’esterno della panetteria. Non si sa se la stessa réclame figurava pure qualche settimana fa quando sono comparsi gli ispettori dell’Azienda sanitaria. Qualche dubbio devono averlo avuto aprendo i sacchi di farina zeppi di parassiti.
Non era solo una semplice “visita” sanitaria, magari di pura routine, quella che è andata in scena lo scorso 13 settembre nel “Panificio pasticceria Ulcigrai di Depase” in via Giulia 12. Era un’operazione di un’inchiesta giudiziaria, tutt’ora in piedi, in mano alla Procura.
Nel mirino è finito il titolare, il quarantacinquenne Roberto Depase, che dopo il blitz degli ispettori assicura di aver disinfestato tutto e che adesso non c’è più nulla da temere. «Problema risolto», garantisce.
Le “perplessità” di quel 13 settembre, quando sono piombati gli esperti sanitaria, sono ormai alle spalle - par di capire - anche se la pratica non è ancora archiviata. In effetti ciò in cui si sono imbattuti gli ispettori non lascia molto spazio alle interpretazioni. Il gestore è accusato di aver custodito nella panetteria, e quindi di aver venduto, alimenti in cattivo stato di conservazione e invasi dai parassiti. Nel corso delle verifiche è stato anche accertato che i locali erano sporchi.
L’Azienda sanitaria ha passato al setaccio soprattutto le farine utilizzate nel laboratorio: quelle di grano tenero, di riso e integrale. Trentasei sacchi, trovati aperti e infestati da insetti. I sacchi erano tenuti in condizioni non idonee alla conservazione: cioè in ambienti in cui abbondavano sporcizia e insetti. Gli ispettori hanno verbalizzato e fotografato tutto.
Il titolare della panetteria non nega l’accaduto. Ma chiarisce: «Sì, alcune forniture erano infestate. Comunque le farfalle e le larve sono qualcosa di comune nella farina, le puoi trovare dappertutto. I sacchi sono stati sequestrati e il magazzino è stato chiuso provvisoriamente. Ma - precisa - non è detto che la colpa sia nostra. La farina potrebbe esserci stata fornita così. Comunque abbiamo subito buttato via tutto, ci siamo autosospesi per quattro giorni e abbiamo chiamato una ditta per la disinfestazione».
Il titolare della panetteria si è affidato a un legale, l’avvocato Cristina Maria Birolla, e a un consulente esterno. Si tratta di Maurizio Giuncaioli, direttore tecnico della Wfs consulting, la società incaricata dallo stesso Depase per risolvere rapidamente la questione. «Confermo che la farina è stata sequestrata - precisa Giuncaioli - ma la situazione è già risolta. Per tutela, ma comunque su decisione autonoma, è stato momentaneamente sospeso l’utilizzo del magazzino. E sono stati smaltiti tutti i prodotti che erano già stati preparati con quelle farine». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo