Inseguimento e spari nella notte, avvocato pugliese finisce al Coroneo
L’uomo ha fatto fuoco su un’auto ferma alla Costa dei Barbari e poi è fuggito ma la vittima l’ha raggiunto nei pressi di Roiano
Lasorte Trieste 10/03/19 - Costiera, Parcheggio Costa dei Barbari
TRIESTE «L’ho fatto solo per gioco... per scherzo...». Si chiama Giuseppe De Luca, quarantatré anni, origini pugliesi. È un avvocato.
È lui l’uomo che sabato all’alba ha sparato i colpi di pistola contro un’auto posteggiata, una Opel. All’interno della vettura c’era una persona, uno straniero dell’Est rimasto miracolosamente illeso.
Il quarantatreenne pugliese è stato arrestato dai carabinieri. È al Coroneo.
I colpi però non sono stati esplosi in Campo del Belvedere nei pressi di Roiano, come era stato riferito in un primo momento, bensì parecchi chilometri prima: nell’area di sosta della Costa dei Barbari. È lì, nel posteggio, che è cominciato tutto. E in Campo del Belvedere i due ci sono arrivati dopo un lungo inseguimento in macchina. Cosa ci facessero entrambi nel parcheggio della Costa dei Barbari e a quell’ora del mattino – sembra tra le quattro e mezza e le cinque quando faceva ancora buio – è tutto da chiarire. Anche perché pare che i due non si conoscessero neppure. La dinamica dell’episodio, incrociando il racconto dell’arrestato con quello della vittima, appare comunque ormai abbastanza chiara.
Eccola. Costa dei Barbari, dunque. Sono circa le quattro e mezzo. È buio. De Luca è a bordo della sua auto, una Passat. È armato. Si avvicina alla Opel, in quel momento ferma nel posteggio. L’avvocato pugliese si fa avanti e, senza scendere dalla macchina, spara quattro o cinque colpi di pistola. Dentro c’è l’uomo dell’Est. A quanto è dato sapere, stava dormendo.
L’agguato fortunatamente non finisce in tragedia: i proiettili si conficcano nella carrozzeria della Opel ma non colpiscono il conducente.
De Luca ha affermato che in quel momento, quando ha impugnato l’arma e ha mirato l’auto, era sotto effetto di sostanze e alcol.
«L’ho fatto per scherzo, per gioco...», ha detto. Ha assicurato di essersi prima accertato che nell’abitacolo non ci fosse nessuno. E poi ha premuto il grilletto. Poteva uccidere.
Quel che succede dopo è davvero una scena degna di un film. L’avvocato, quando si accorge della presenza di una persona, si dà alla fuga. La vittima, che potremmo immaginare sotto choc, che fa? Lo insegue. I due percorrono a gran velocità la Costiera, viale Miramare e poi imboccano Roiano. Stando alle ricostruzioni all’altezza di via Udine c’è una collisione tra i due mezzi. E, in Campo del Belvedere, la vittima blocca il pugliese. Segue, a quanto si sa, una collutazione. Lo straniero sarebbe pure riuscito a disarmare De Luca, ma non ci sono conferme.
Quel che è però sicuro è che a un certo punto lo straniero dell’Opel chiama il 112 (forse già durante la corsa in auto?). De Luca abbandona la sua auto e scappa a piedi.
Pochi minuti dopo piombano sul posto i carabinieri. Scatta la caccia. Ormai è mattino.
Con il numero di targa e la descrizione fisica dell’avvocato meridionale, fornita dalla stessa vittima, non è difficile per gli uomini dell’Arma risalire al ricercato. De Luca viene infatti rintracciato in casa poche ore dopo. Ammette le proprie responsabilità.
L’uomo, difeso dall’avvocato Astrid Vida, è in carcere al Coroneo. La vicenda, su cui i carabinieri mantengono l’assoluto riserbo, resta però piena di interrogativi.
Il primo: il movente. De Luca ha davvero sparato «per scherzo, per gioco», come ha detto agli inquirenti? Conosceva lo straniero?
In ogni caso, perché entrambi si trovavano lì, al buio, in quel parcheggio della Costa dei Barbari?
Nelle ultime ore i militari dell’Arma sono stati visti anche nei pressi dello studio legale del paese di origine di De Luca, San Nicandro Garganico, in provincia di Foggia. —
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