Insegnano matematica o sanno fare i camerieri. Robot star in piazza
TRIESTE Invenzioni in grado di migliorare la quotidianità anche ai tempi del Covid-19, come robot che insegnano la Matematica o altri in grado di spostare documenti o cibo evitando il contatto umano. E poi un tripudio di stampanti 3D, droni e tecnologie avanzate, in grado di agevolare tanti ambiti lavorativi. È la settima edizione della “Maker Faire Trieste”, iniziata venerdì 4 settenìmbre e destinata a proseguire anche oggi, sabato 4, dalle 14 alle 21 in piazza Unità d’Italia, a ingresso gratuito. Una due giorni sotto il segno della creatività e della scienza, organizzata da Comune di Trieste, Ictp, Immaginario Scientifico, Fit.
Ad accompagnare i visitatori le voci e l’intrattenimento di Elisa Bombacigno, Maxino e Flavio Furian. Tante le persone che hanno curiosato ieri tra le postazioni allestite, con espositori giunti da tutta Italia, pronti a raccontare al pubblico idee, progetti e prototipi. Tra i più ammirati i famosi robot del cinema, come la fedele riproduzione di Wall-E o quella di Johnny, del film “Corto circuito”.
Ad attirare l’attenzione di molte famiglie anche Martina, automa prodotto dalla Robotics 3D di Roma, in collaborazione con l’Università La Sapienza. «Sono tutti robot adattabili a diverse esigenze, che noi costruiamo e programmiamo – spiegano –, utili ad esempio per persone con disabilità o difficoltà motorie, ma anche per operazioni più semplici, per portare il cibo come veri camerieri. Martina in particolare è stata studiata per la didattica nelle scuole, è in grado di insegnare Matematica alle medie e Fisica alle superiori. E ha un costo ridotto rispetto a simili strumenti prodotti all’estero. Lei è totalmente “made in Italy”, come altre soluzioni, utili anche ai tempi del Covid-19, come carrelli per portare documenti tra uffici o stanze di ospedale e altri supporti di telepresenza, che si adattano a vari usi».
E ieri, durante l’inaugurazione ufficiale, pare che qualcuno abbia fatto notare come i tanti stand finiscano per “fagocitare” i grandi tabelloni mobili al centro della piazza, la mostra legata a Esof2020. Anche se a rasserenare chi ha criticato l’allestimento, c’è il fatto che domenica l’esposizione sarà di nuovo in bella vista.
Complessivamente sono 120 i “maker” presenti. Tra i tanti, Fab Lab di Belluno propone kit per bambini, da costruire e programmare in autonomia. «Con tutte le componenti e le istruzioni da seguire – mostrano – per fare da soli, ad esempio, una cassaforte tecnologica o una catapulta». Nello stesso spazio anche Fab Lab delle Dolomiti: «Abbiamo portato a Trieste orologi realizzati con la stampante in 3D, con display particolari che venivano prodotti nell’Unione sovietica».
Tante attrezzature moderne, ma c’è anche chi ha portato una ventata di novità nell’approccio classico delle materie studiate a scuola. «Sono un insegnante di Lettere – spiega il triestino Marco De Lise –, utilizzo oggetti e video per coinvolgere i ragazzi in modo diverso, e più attrattivo, nell’approfondimento legato alla storia». E per farlo mostra spade, elmi e altri strumenti simili a quelli che si vedono nelle rievocazioni.
Giochi poi a disposizione del pubblico, con particolare attenzione a bambini e ragazzi, come Scienziopolis, per scoprire, divertendosi, gli enti di ricerca di Trieste Città della Scienza. E ancora esperimenti scientifici fai-da-te, idee innovative per riciclo e sostenibilità, una piattaforma per il lancio dei razzi ad acqua, orologi di Leonardo, macchine crittografiche antiche, dimostrazioni di robotica da osservare da vicino. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo