Insediato il nuovo Consiglio di Gorizia: subito schermaglie
GORIZIA La manifestazione colorata, rumorosa e dura nei contenuti del comitato Nobiomasse. Lo sfogo (irrituale ma politicamente pesante) di Rinaldo Roldo, forzista escluso dai “posti al sole”. Le schermaglie procedurali che hanno visto indiscusso protagonista Federico Portelli, leader delle civiche “Gorizie” e “Borghi”.
Se il buon giorno si vede dal mattino, sarà una legislatura quantomeno agitata, non certamente all’acqua di rose. I mal di pancia all’interno della maggioranza e l’aggressività dell’opposizione richiederanno al neosindaco Rodolfo Ziberna doti “romoliane”, mostrando ancor più autorevolezza con i suoi e diplomazia con gli altri (la minoranza).
L’esordio del Consiglio comunale ha messo a nudo subito questi dati politici salienti. Spiazzante l’esordio di Rinaldo Roldo che, da presidente del Consiglio uscente e assai difficilmente “rientrante”, ha voluto liberarsi le scarpe da alcuni sassolini. Ha ringraziato l’elettorato che l’ha votato. Non ha ringraziato la sua compagine politica «che non mi stima molto. Ma resto qui. Non mollo. Resto qui». Parole come pietre che hanno suscitato più di qualche sobbalzo fra gli esponenti di maggioranza.
Poi, il Portelli-show. Che ha chiesto (senza fortuna) l’inversione dei punti all’ordine del giorno. Voleva che, prima, si votasse la surroga di due consiglieri comunali (Altinier e Braulin) e, poi, ma soltanto poi, la convalida degli eletti. Alla fine, è intervenuto il segretario Di Gianantonio che ha difeso l’odg originario. Schermaglie procedurali avvenute in un’aula incandescente (per la temperatura) resa, poi, più “vivibile” grazie alle folate di aria condizionata.
Ziberna ha cercato di celare l’emozione. Qualche difficoltà nell’indossare la fascia tricolore e poi il giuramento, seguito da un lungo applauso che ha visto nel centrodestra, malpancisti inclusi, il vero motore. Il sindaco, nel suo discorso di insediamento, si è anche rivolto all’opposizione. A quella stessa opposizione che, difficilmente, gli concederà sconti in questo mandato. «In momenti come quello attuale - le sue parole - ritengo che la priorità di tutti debba essere Gorizia, ovvero gli interessi della nostra città che deve essere messa al centro di ogni azione, sia della maggioranza sia dell’opposizione. “Goriziainnanzitutto” non era solo uno slogan elettorale». Ha anche detto che le porte del suo ufficio saranno sempre aperte per individuare alcuni punti condivisi da portare avanti «perché, ribadisco, sarà più facile affrontare i problemi che oggi Gorizia, come il resto d’Italia, si trova di fronte, se si riuscirà a trovare unitarietà sulle questioni più importanti».
Poi, come anticipato da questo giornale, si è soffermato sulla questione-sanità, uno delle questioni più calde e che faranno accendere la temperatura nei rapporti con la Regione. «Senza dubbio, a mio avviso, uno dei temi importanti, su cui dovremo trovare unitarietà riguarderà la sanità, che, al contrario di ciò che stanno dicendo la governatrice Serracchiani e il direttore generale Pilati, presenta grossi problemi da affrontare subito ponendo subito dei paletti a qualsiasi ipotesi di ulteriore ridimensionamento dei servizi». Ha snocciolato, poi, i vari problemi in campo, promettendo che il Comune farà sempre e soltanto gli interessi dei cittadini.
Infine, un accenno agli schiamazzi notturni. E all’alleanza fra comitati. «Io spero - ha concluso - che non si arrivi a uno scontro ma si riesca a trovare un punto di incontro fra le diverse legittime esigenze perché di tutto c’è bisogno a Gorizia tranne che di nuove battaglie. Affideremo alla competente Commissione consiliare il compito di redigere un regolamento, anche per superare la cosiddetta “ordinanza anti-schiamazzi”, in cui tenere conto delle aspettative dei giovani di trascorrere il tempo libero ma anche del diritto dei cittadini al riposo notturno».
Tanti buoni propositi ma la sensazione è che, con questa opposizione, i Consigli non saranno passeggiate di salute.
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