Iniziati i Giochi studenteschi di scacchi, scuola per la vita

La vita è come una partita a scacchi, perché impone di sapere analizzare la situazione, accettando le sconfitte e cercando di capire come superare la prossima sfida. É l'insegnamento più grande...
Silvano Trieste 14/03/2013 Campionato di scacchi per le scuole
Silvano Trieste 14/03/2013 Campionato di scacchi per le scuole

La vita è come una partita a scacchi, perché impone di sapere analizzare la situazione, accettando le sconfitte e cercando di capire come superare la prossima sfida. É l'insegnamento più grande appreso dagli oltre 600 alunni di Trieste che partecipano ai Campionati provinciali dei Giochi sportivi studenteschi di scacchi, iniziati ieri nell'area dell'ex Opp. A gareggiare solo i più bravi, quelli che sono già stati selezionati ai tornei d'istituto.

Ieri si sono affrontati una cinquantina di alunni delle elementari: sia nelle squadre maschili che nelle femminili ha vinto la scuola di Opicina. Seguono, nella categoria dei maschi, Campi Elisi e Aurisina, con Lorenzo Mezzavilla, Sebastjan Pieri, Petaros Boschian e Riccardo Semeraro eletti a giocatori più abili. Per la categoria femminile secondo e terzo posto alle scuole Aurisina e Elisi, con Martina Gruden, Veronika De Luisa, Ivana Grilanc ed Emma Beraldo menzionate come migliori giocatrici. L'iniziativa (la 15.a a Trieste) è promossa dalla Scuola superiore Ziga Zois, con la Società scacchistica triestina e l'Ufficio scolastico regionale. Il lavoro di Marco Oblak, insegnante della “Zois” e responsabile provinciale dei Giochi, è coadiuvato dal presidente della Società scacchistica triestina Gianni Decleva e da Mitja Petaros, istruttore dell'Accademia di scacchi di Trieste. Sono loro a spiegare perché, al di là degli esiti delle gare, imparare le mosse giuste può essere utile nella formazione di un individuo. «Elevandolo nella categoria degli sport – spiega Petaros –, la stessa Unione europea consiglia d’inserire il gioco degli scacchi tra le materie scolastiche per la sua capacità d’insegnare a vincere e a perdere, nella vita prima ancora che a scuola». Decleva sottolinea che «si tratta di uno degli sport meno rischiosi (difficile farsi male come può succedere a pallone), che migliora la capacità di concentrazione e dunque di apprendimento». Oggi tocca ai 50 selezionati delle medie di Trieste (escluso, non senza polemica, per ragioni burocratiche il “Dante”), mentre domani sarà la volta delle superiori. Chi passerà le fasi provinciali parteciperà alle regionali del 13 aprile a Spilimbergo: apriranno la porta alle nazionali di maggio a Montecatini.

Elena Placitelli

Riproduzione riservata © Il Piccolo