“Ingegneria 2.0”, la sfida della complessità
Uno dei passaggi più difficili della carriera scolastica è quello, quando si è sul finire delle scuole superiori, di decidere che percorso scegliere.
Ci sta pensando il corso di laurea in Ingegneria elettronica e informatica dell'Università di Trieste a spiegare cosa fare, o meglio, a raccontare come si sta da loro e vedere se è compatibile con le idee dei quasi neo-diplomati. È intitolato "Ingegneria 2.0: la sfida della complessità", il ciclo di seminari di orientamento dedicato agli studenti delle scuole superiori che si tiene nell’aula magna dell’istituto Volta.
Con l'inizio di marzo sono partiti i seminari improntanti su argomenti specifici e si è tenuto quello di Francesco Fabris dove ha parlato di Brain computer interface, mentre Lorenzo Castelli di Transport optimisation. Il professore Fabris è inoltre l'organizzatore di queste attività, egli afferma: «La scelta del percorso universitario è una scelta impegnativa per i ragazzi e per le famiglie, che investono importanti risorse economiche per la preparazione professionale dei loro figli. La complessità crescente della società connessa dell'Informazione pone nuove sfide interdisciplinari, che hanno come denominatore comune la progettazione e la gestione di sistemi complessi. Con lo scopo di far comprendere meglio la natura di tali sfide, il Corso di laurea in Ingegneria elettronica e informatica organizza un ciclo di seminari di orientamento, portando gli studenti delle superiori alle soglie dei propri laboratori di ricerca. Il ciclo si concluderà con una discussione aperta con i ragazzi sulle opportunità offerte dallo studio universitario, in un'Europa che costituisce, con la sua unificazione, la nuova frontiera per le professioni avanzate».
Gli incontri continuano e oggi alle 15 Francesco Brun si occuperà di Microtomografia computerizzata di topi "spaziali" mentre Sergio Carrato si dedicherà alla questione Forensic image processing: effetti speciali da CSI? Ovvero la scena del crimine, chissà se agli studenti sembrerà forse di essere nella famosa serie tv.
Martedì 17 marzo, sempre alle 15, ci saranno gli interventi di Marco Driusso che tratterà di Opportunistic localization ed Eric Medvet che spiegherà cos'è la ricerca, ovviamente sempre nell'ambito dell'ingegneria informatica.
Nella stessa data del 17 marzo, ma alle 16, si terrà una discussione aperta con i ragazzi delle medie sulle opportunità offerte dallo studio universitario presso il Corso di laurea di Ingegneria elettronica e informatica dell'Università di Trieste.
È importante dare un messaggio preciso su cosa voglia dire essere ingegneri, significa innanzitutto essere preparati a progettare soluzioni efficaci a problemi complessi, e a farlo in modo preciso ed efficiente.
La complessità crescente della società connessa dell'informazione pone nuove sfide interdisciplinari, che hanno come denominatore comune la progettazione e la gestione di sistemi complessi.
Tutto ciò accade in un'Europa che costituisce, con la sua unificazione, la nuova frontiera per le professioni avanzate.
Marina Coricciati
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