Influenza A, al via la campagna d’immunizzazione
Vaccini: si parte dagli ospedali. A metà mese giungeranno altri 22mila
TRIESTE
La campagna di vaccinazioni contro l'influenza A partirà in Friuli Venezia Giulia già domani in tutte le Aziende sanitarie della regione, con l'eccezione della Numero 3 Alto Friuli, che si è organizzata per un avvio l'ultimo giorno possibile, il prossimo 9 novembre. Il piano pandemico, che prevede pure l'istituzione di un’Unità di crisi regionale con tanto di sito Web e ”numero verde” per i contatti, è stato definito ieri pomeriggio in un incontro a Trieste.
Le dosi attualmente disponibili sono 29.750, necessarie per i soggetti che hanno la precedenza assoluta, altre 22mila saranno pronte a metà del mese. Da dove si parte? «Dai Pronto soccorso, dalla medicina d'urgenza, dalle terapie intensive, dalle unità coronariche, dai medici di medicina generale» chiarisce l'assessore regionale alla Sanità Vladimir Kosic. Sin da domani. Senza tuttavia allarmi. Non è cambiato nulla rispetto ai primi messaggi, sottolinea Kosic: la A è meno virulenta delle altre forme influenzali; si può curare a casa sotto il controllo del medico di base.
A doversi vaccinare, fa sapere la Direzione salute e protezione sociale del Friuli Venezia Giulia, sono dunque solo le categorie previste dal protocollo nazionale: operatori sanitari e categorie a rischio a parte, le persone affette da malattie croniche (gravi patologie cardio-vascolari, neoplasie, diabete, asma, obesità), 7 milioni in Italia, le uniche che possono risentire, anche gravemente, di questa come del resto di altre influenze. Nel dettaglio delle decisioni di ieri si tratta di operatori delle strutture pubbliche e private del Servizio sanitario regionale; personale convenzionato (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici di continuità assistenziale, specialisti); operatori delle strutture residenziali e semiresidenziali per anziani, disabili, tossicodipendenti, operatori delle farmacie pubbliche e private, donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza, bambini con fattori di rischio tra i 6 mesi e 17 anni, adulti con fattori di rischio di età inferiore ai 65 anni.
«Persone che saranno informate sui tempi e sui luoghi della vaccinazione» precisa ulteriormente l'assessore invitando i medici perplessi a non rifiutare il vaccino. Delle 29.750 dosi attualmente in regione, è stato precisato che 12.600 sono in flaconi multidose (da 10) e 17.150 in siringhe monodose, riservate prioritariamente a bambini e donne incinte. Le vaccinazioni verranno effettuate nelle direzioni ospedaliere per gli operatori delle strutture pubbliche del Servizio sanitario regionale. I Dipartimenti di prevenzione si occuperanno invece di vaccinare gli operatori delle strutture private del Ssr e gli altri soggetti indicati.
All'arrivo della seconda tranche di vaccini (22mila dosi), verranno vaccinati gli adulti con fattori di rischio di età inferiore ai 65 anni. Gli over 65, al contrario, non dovrebbero essere più di tanto colpiti dall'influenza A, mentre resta per loro raccomandata la vaccinazione preventiva della classica influenza stagionale. La Direzione salute e protezione sociale ha inoltre provveduto a istituire un’Unità di crisi, che verrà dotata di un sito Web e di un ”numero verde”, con il compito di provvedere anche all'organizzazione di punti informativi sul territorio regionale.
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