Infettate dalla salmonella: 4 mila galline da abbattere a Savogna

La presenza del batterio è emersa nell’ambito dei controlli periodici di Asugi Stabilimenti già sanificati. I titolari: «Purtroppo non sono previste controanalisi»
Bumbaca Gorizia 23.12.2020 Savogna, allevamento polli Tomsic @Pierluigi Bumbaca fotografo
Bumbaca Gorizia 23.12.2020 Savogna, allevamento polli Tomsic @Pierluigi Bumbaca fotografo

SAVOGNA Una brutta sorpresa di fine anno, sicuramente non il regalo che speravano di trovare sotto l’albero. Anzichè festeggiare giorni sereni, i titolari di due allevamenti di galline di Savogna d’Isonzo hanno scoperto la presenza della salmonella nei campioni di deiezioni prelevati nei loro capannoni. Di qui l’immediato blocco della commercializzazione delle uova, il sequestro delle galline e il via a tutte le procedure di sicurezza. I casi, che hanno coinvolto l’azienda agricola Tomsic Igor e l’azienda agricola “Tomovo” di Marko Tomsic (i due titolari sono cugini), sono però al momento un po’ diversi.

Per il piccolo allevamento di Igor è già stata accertata la tipologia del batterio, ovvero la Salmonella enteritidis, per la quale è previsto l’abbattimento o la macellazione delle galline coinvolte. In questo caso 4 mila circa. Per il più grande allevamento di Marko, invece, si attende ancora l’esito delle analisi di tipizzazione del batterio, visto che i batteri del genere Salmonella sono numerosissimi e non portano alle stesse pericolose conseguenze. Per questo motivo “Tomovo” può ancora sperare di salvare le 43 mila galline ospitate nell’unico dei tre capannoni dove le analisi hanno riscontrato la presenza della salmonella. A segnalarla è stata l’Asugi, che periodicamente svolge delle analisi sulle deiezioni delle galline nelle diverse strutture presenti sul territorio. Questa volta, come un fulmine a ciel sereno, l’esito è stato infausto.

«Non ricordiamo un caso simile in passato, ci siamo informati su tutti gli adempimenti da compiere da parte del Comune e gli uffici si sono già confrontati con le aziende – dice il sindaco Luca Pisk -. Siamo dispiaciuti per i titolari, che con grande serietà e disponibilità si sono subito adoperati per procedere con il blocco della vendita delle uova e le operazioni di sicurezza». Tra queste, la chiusura dei capannoni, preclusi all’accesso di persone o animali, e la sanificazione di spazi e strumenti (come anche le scarpe) utilizzate nella struttura.

Ma cosa può essere andato storto? Igor Tomsic un’idea se l’è fatta. «Ogni 15 settimane eseguiamo controlli autonomamente, e sono sempre risultati negativi – spiega -. Pur non essendo un obbligo di legge, ho scelto di vaccinare ugualmente le mie galline per la Salmonella, e forse proprio questo può aver influito sui risultati delle analisi, perché parlando con i veterinari mi è stato spiegato che alcune settimane dopo il vaccino, che è molto forte, la Salmonella può risultare proprio nelle feci. Purtroppo per la legge non contano eventuali controanalisi, e così dovrò macellare le mie 4 mila galline. Più che un danno economico è un danno d’immagine, ma sono cose che possono capitare, e auspichiamo che la gente non si faccia condizionare perdendo la fiducia che ci ha sempre dimostrato». «Nei prossimi giorni conoscerò l’esito della tipizzazione, e spero che non si tratti di una tipologia di Salmonella che porta all’abbattimento delle galline – dice anche Marko Tomsic di “Tomovo”, dove solo una parte della produzione è stata interessata -, perché altrimenti ne perderei 43 mila su 130 mila. Un danno da 160 mila euro, oltre al guadagno perso. So che sono previsti risarcimenti dall’Ue, in questi casi, ma quel che conta di più per noi è il rapporto di trasparenza con i nostri clienti». —

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