Indipendentisti del Tlt, 39 “avvisi”: per il pm è eversione

Nel mirino sia Giurastante (Mtl) sia Potenza, leader di Territorio Libero3 Sotto accusa la manifestazione partita da Campo Marzio l’8 dicembre
Il corteo in Campo Marzio
Il corteo in Campo Marzio

L’”Ultimatum all’Italia” costa altri 39 avvisi di garanzia per il Movimento Trieste Libera. Nel mirino della magistratura, dopo il blocco degli Porto del 10 febbraio scorso (19 avvisi di garanzia), la manifestazione dell’8 dicembre partita da Campo Marzio. Il reato contestato è quello di “eversione” politica visto che il Mtl non riconosce la sovranità italiana oltre l’articolo 635 del codice penale (danneggiamento). L’atto giudiziario, come quello dello scorso giugno, porta la firma del pubblico ministero Federico Frezza. Gli avvisi sono in corso di notificazione. Ieri, stando almeno alla segreteria di Territorio Libero³, ne erano arrivati tre. Il tutto a poco più di due settimane dalla manifestazione indetta per il 14 settembre in occasione dell’anniversario numero 67 della nascita del Territorio Libero di Trieste. Il provvedimento, come il precedente, non fa distinzione tra le due fazioni nate a seguite della scissione del Movimento Trieste Libera. Ci sono esponenti che fanno capo a Mtl (quello vero) a partire dal presidente Roberto Giurastante ed esponenti del neonato Territorio Libero3 (al cubo) incluso il presidente Vito Potenza. Tra gli iscritti nel registro ci sono gli ex presidente Stefano Ferluga e Sandro Gombac. Non c’è però il giornalista “ideologo” Paolo G. Parovel, attualmente al fianco di Giurastante, nonostante il provvedimento citi come capo d’accusa un suo articolo. Tra gli indagati ci sono diversi ex membri del servizio di Sicurezza a partire da Alessandro Gotti e Fabio Bastico.

Il corteo di Trieste Libera: ultimatum sul porto franco
Silvano Trieste 08/12/2013 Manifestazione e Corteo TLT

Trieste Libera aveva lanciato l’8 dicembre l'ultimatum alle autorità governative «per ripristinare la legalità nel porto franco di Trieste restituendolo al Territorio libero». Le risposte avrebbero dovuto pervenire entro il 10 febbraio. La manifestazione aveva visto la presenza di quasi 3mila persone. Prima di arrivare in Porto Vecchio per il comizio finale, il corteo partito da Campo Marzio ha bloccato il traffico sulle Rive. Se il termine del 10 febbraio trascorrerà senza risultati «chiederemo l'intervento dell'Onu - aveva tuonato Giurastante - e eventualmente che l'intera zona A venga trasferita a un altro Paese. Indichiamo l'Austria ma potrebbe anche essere la Russia, come dimostra l'interesse per Trieste in occasione del vertice bilaterale di novembre». Il 10 febbraio, in occasione della scadenza dell'’ultimatum, il Mtl, ancora unito, aveva attuato il blocco alla bretella del Porto Vecchio. Un’iniziativa che è costata 19 avvisi di garanzia (Fabio Bastico, Paolo Bizzotto, Mauro Bressan, Nevio Carpani, Mario Comuzzi, appunto Roberto Giurastante, Alessandro Gotti, Darko Jermanis, Moreno Kraljevic, Franco Masci, Alessio Mauro, Luca Milkovitsch, Vito Potenza, Roberto Pozzari, Davide Radioni, Diego Toraldi, Roberto Zlatich, Franco Zonta e Gianpiero Zoppolato). Tutti sono accusati di aver partecipato a un'adunata sediziosa con quasi un centinaio di persone, caratterizzata da ribellione verso i pubblici poteri e gli organi dello Stato, una manifestazione - secondo il pubblico ministero Frezza - dichiaratamente eversiva improntata sul non riconoscimento della sovranità dello Stato italiano su Trieste. Successivamente in 39 iscritti al Mtl (quello vero) si sono autodenunciati come "sovversivi". E nei giorni scorsi altri 39 avvisi di garanzia sono partiti per l’ultimatun dell’8 dicembre.

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