Indipendentisti, addio alle armi. Sequestrati pistole e fucili
Pistole e fucili, la diaspora non conta. Addio alle armi per gli indipendentisti, sia per quelli del Movimento Trieste Libera che per quelli del Territorio Libero 3. A sequestrare alcune pistole e fucili - tutti regolarmente denunciati - sono stati i poliziotti della Digos. È successo qualche settimana fa anche se la notizia è trapelata solo ieri. Giusto un giorno dopo le dichiarazioni rese in conferenza stampa lunedì da Paolo G. Parovel, grande vecchio del Movimento che aveva sostanzialmente accusato gli “altri”, gli ex amici del Territorio Libero 3, di andare a esercitarsi nel tiro nel poligono di Crni Cal in Slovenia.
Già qualche settimana fa però gli agenti della divisione amministrativa della Questura avevano inviato una segnalazione alla Prefettura per proporre la revoca del permesso di detenzione e del porto d’armi nei confronti di due militanti, uno appartenente all’Mtl e l’altro al Territorio Libero3. Dopo il provvedimento della Prefettura i poliziotti sono andati a casa degli attivisti e hanno sequestrato in tutto tre pistole e altrettanti fucili. Motivo: le persone non avevano più alcun titolo per la detenzione e l’uso.
La revoca del porto d’armi e della concessione alla detenzione è stata motivata dalla mancanza di requisiti. Una frase burocratica per indicare che quelle persone sarebbero potenzialmente pericolose. Niente armi a loro disposizione.
L’indagine amministrativa - di cui è stata informata la Procura - è scattata assieme a quella penale all’indomani del blocco stradale alla bretella del Porto Vecchio del 10 febbraio scorso, in occasione del cosiddetto “ultimatum all'Italia”. Nell'elenco degli indagati per l’episodio di febbraio figurano sia esponenti del gruppo dei “dissidenti”, sia Roberto Giurastante e alcuni fedelissimi del Mtl. Il procedimento aperto dal pm Federico Frezza ha riguardato Fabio Bastico, Paolo Bizzotto, Mauro Bressan, Nevio Carpani, Mario Comuzzi, appunto Roberto Giurastante, Alessandro Gotti, Darko Jermanis, Moreno Kraljevic, Franco Masci, Alessio Mauro, Luca Milkovitsch, Vito Potenza, Roberto Pozzari, Davide Radioni, Diego Toraldi, Roberto Zlatich, Franco Zonta e Gianpiero Zoppolato.
Tutti sono stati accusati di aver partecipato a un’adunata sediziosa con quasi un centinaio di persone, con ribellione verso i pubblici poteri e gli organi dello Stato: una manifestazione - secondo il pm - dichiaratamente eversiva, improntata al non riconoscimento della sovranità dello Stato italiano su Trieste. Contemporaneamente gli investigatori della Digos hanno verificato se qualcuno dei partecipanti alla manifestazione fosse in possesso di armi. Così dopo l’accertamento è scattata la revoca del permesso e quindi il sequestro. Che è stato segnalato alla Procura. Addio alle armi.
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