Indennizzi negati agli esuli Sinagra: «Italia disattenta»

Il parere dell’avvocato dopo la sentenza della Cassazione che chiuso a ogni ipotesi di risarcimento più consistente per i beni confiscati ai giuliano-dalmati
Di Roberto Urizio

TRIESTE. La politica estera dello Stato italiano è più attenta alle esigenze degli altri Paesi che alle nostre. Il professor Augusto Sinagra, avvocato esperto di diritto internazionale che da sempre segue le vicende degli esuli istriani, fiumani e dalmati, non risparmia critiche all’Italia all’indomani della sentenza della Corte di Cassazione, che ha confermato quanto già stabilito dal Tribunale di Trieste in primo grado e in appello sui ricorsi presentati da alcuni esuli e loro eredi. Secondo la Suprema Corte, lo Stato non deve risarcire ulteriormente le persone che nei territori oggi sloveni e croati hanno lasciato terreni e proprietà e che lamentavano indennizzi irrisori da parte italiana.

Professor Sinagra, come valuta questa sentenza della Cassazione?

Per dare una valutazione bisognerebbe leggere le motivazioni della sentenza. Si possono tuttavia fare alcune considerazioni generali relativamente al preannunciato ricorso alla Corte europea per i diritti dell’uomo.

Ci sono i presupposti per questo ulteriore ricorso?

Il presupposto è la violazione del protocollo di Roma del 1950, in particolare sul diritto di proprietà e dell’interesse patrimoniale. La giurisprudenza ha più volte riconosciuto le lesioni dei diritti patrimoniali e mi pare anche questo un caso di violazione.

Il fatto che le cause portate avanti in Slovenia e Croazia procedano più a rilento possono rappresentare un ostacolo per il ricorso a Strasburgo?

Questo sarebbe un ricorso in cui vengono messe in evidenza le responsabilità dello Stato italiano. A stretto rigore giuridico è vero che Slovenia e Croazia non hanno portato a termine tutti i gradi di giudizio, ma per giusta tutela il ricorso non potrà che coinvolgere anche Lubiana e Zagabria.

Da parte di alcune associazioni degli esuli sono state mosse critiche forti all’Italia in merito alla questione degli esuli. Le condivide?

Credo sia abbastanza chiaro che i danni di guerra siano stati sostanzialmente pagati dagli esuli se si considera il valore complessivo dei beni nazionalizzati nei territori ceduti all’allora Jugoslavia. L’atteggiamento dell’Italia relativamente ai diritti di indennizzo da parte degli esuli è stato quantomeno passivo.

Ci sono critiche da muovere anche nei confronti di Slovenia e Croazia?

Onestamente non mi sento di criticare più di tanto l’atteggiamento di questi due Paesi che, come è normale che sia, fanno i propri interessi. Lascia invece qualche perplessità il comportamento dell’Italia in politica estera che pare più attenta alle istanze dei Paesi stranieri che alle proprie.

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