Indagine della Corte dei conti sull’ ascensore del castello
La Corte dei conti ha aperto un fascicolo sull’impianto di risalita al Castello di Gorizia, quello che per comodità (e semplicità) abbiamo chiamato sempre “ascensore”. Quattro i rilievi che vengono formulati attraverso una lettera che è stata inviata all’amministrazione comunale. In primis, la Magistratura contabile chiede conto dei maggiori oneri per la realizzazione dell’opera. Poi, si chiede alla giunta Romoli di fornire la preventiva valutazione dei costi di gestione. Terzo quesito: se sia stata preventivamente richiesta la valutazione d’impatto ambientale. Last but not least, la Corte dei conti vuole approfondire i motivi dell’interruzione dei lavori e l’ammontare dei relativi maggiori oneri previsti.
Insomma, una serie di richieste che permettano di gettare luce su quello che è diventato, suo malgrado, uno degli interventi-telenovela nella nostra città. E il sindaco Romoli? Come ha reagito a quest’azione della Magistratura contabile? Innanzitutto conferma che la lettera è arrivata. E si affretta subito ad aggiungere che non è per nulla preoccupato dalla piega che ha assunto la vicenda. «Sono contento che la Corte dei conti abbia deciso di aprire un’inchiesta. Almeno, si potranno chiarire le eventuali responsabilità sugli eventuali ritardi».
Non è difficile immaginare a cosa si riferisca il primo cittadino: al famoso ritrovamento del muro presumibilmente appartenente al primo insediamento del maniero, per il quale si era dovuto modificare il percorso dell’ascensore con una dilatazione dei tempi e, conseguenzialmente, maggiori costi.
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