Indagati Tornatore e 20 no Tav: assediarono Moretti
«Non patteggio». Il ricercatore Luca Tornatore non accetta la proposta avanzata a conclusione delle indagini preliminari dal pm Federico Frezza per il corteo No Tav dello scorso 29 febbraio. Il reato contestato a Tornatore e ad altri 20 manifestanti è quello di aver organizzato senza autorizzazione da parte delle Questura, il corteo che ha “inseguito” dal Municipio al Museo Revoltella l’amministratore delegato di Ferrovie Italiane, Mauro Moretti.
«Andremo a processo, - spiega Tornatore difeso dall’avvocato Luca Maria Ferrucci - c’è un accordo preciso tra di noi: non si patteggia. Il vero imputato è Moretti. E’ lui che è di fronte anche ai giornalisti quel giorno è scappato». Nel corso delle indagini l’abitazione triestina del ricercatore, quella dei genitori a Venezia e la postazione di Tornatore all’interno dell’Osservatorio astronomico sono state perquisite dagli agenti della Digos e della Polizia postale. Sono state sequestrate annotazioni, quaderni, dischetti e materiale scaricato dal computer dell’astrofisico.
A quel corteo parteciparono decina di attivisti No Tav che erano riusciti a mettere in seria difficoltà polizia, carabinieri e vigili urbani, costringendoli ad una sorta di girotondo attorno al museo in cui erano riuniti Mauro Moretti, il sindaco Roberto Cosolini e l’assessore regionale ai trasporti Riccardo Riccardi.
«Tornatore a mezzo amplificatore - si legge nell’avviso di conclusione delle indagini recapitato ai 21 indagati - incitava i manifestanti a recarsi presso il museo Revoltella per “andare a stanarlo». «In tal modo - continua il pm Frezza - incitava numerose persone a seguirlo in un corteo non preavvisato del quale era promotore e che percorreva a piedi l’intera via Diaz nella corsia riservata al traffico veicolare». Stessi blocchi del traffico sulle Rive. I No-Tav contestavano pesantemente l’isolamento ferroviario di Trieste. «Sosteniamo che esista un collegamento tra la truffa della Tav e il depotenziamento drastico della linee locali dedicate ai pendolari», avevano dichiarato allora.
Luca Tornatore - che rifiuta l’appellativo di leader della Sinistra antagonista e che ha partecipato anche a recenti manifestazioni studentesche - è stato in prima linea nel novembre 2011 nel tentativo quasi riuscito di occupare il palazzo da tempo abbandonato che ha ospitato in corso Italia il Banco di Napoli.
Venti giovani erano riusciti ad entrare nell’edificio, poi erano scoppiati alcuni tafferugli con quattro feriti tra gli uomini in divisa e due tra gli studenti. Tornatore prenderà parte anche al corteo studentesco che domani mattina alle 9.30 partirà da piazza Goldoni.
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