Incubo finito per gli interinali di Palazzo
TRIESTE. Si avvia a una soluzione la controversa partita degli interinali in Regione. L’amministrazione, confermano gli uffici, ha appena aggiudicato l’appalto triennale alla Lavorint, che subentrerà quindi all’Umana. Entro la prima metà di aprile dovrebbero riprendere le assunzioni: sono un’ottantina i lavoratori interessati. Buona parte di questi, stando a quanto si è saputo, dovrebbero essere riassorbiti. Dall’ente, seppur in via informale, giungono rassicurazioni: il personale, che nel frattempo si registrerà nella nuova agenzia, sarà selezionato sulla base di chi ha esperienza nell’amministrazione. Ed è facile immaginare, anche se su questo non c’è nulla di garantito, che verrà scelto chi ha già lavorato in Regione. E alcuni, come noto, sono in servizio (precario) da diversi anni.
La vicenda degli interinali si era fatta difficile a causa di un contenzioso che si era aperto lo scorso mese tra i partecipanti alla gara di appalto. Sull’aggiudicatario, in seguito a verifiche, sarebbero state riscontrate irregolarità, poi risolte. Di qui le lungaggini, indipendenti comunque dall’amministrazione. Ma non si escludono, tuttavia, altri strascichi della disputa con chi ha perso la gara, ma non tali da pregiudicare i futuri contratti da far partire in aprile. Il contenzioso aveva ostacolato il passaggio di consegne tra un’agenzia e l’altra tanto da rendere scoperte alcune importanti funzioni, come la task force per la cassa integrazione guadagni (su questo la Regione assicura di aver garantito la continuità del servizio), le pratiche comunitarie e il tavolare, alle prese con lo smaltimento dell’arretrato e l’informatizzazione. In difficoltà pure la macchina legislativa del Consiglio regionale.
Complessivamente in piazza Oberdan mancavano 11 dipendenti in totale, su un organico che ne prevede un centinaio. Una parte appartiene al Corecom, con compiti di assistenza all’utenza per i contenziosi con le compagnie telefoniche. Altri lavoravano nella stesura dei testi di legge approvati dall’aula, altri ancora nella commissione di verifica delle spese elettorali.
Il contratto tra la Regione e l’agenzia interinale Umana era scaduto il 31 dicembre scorso ed era pronto a riprendere con la nuova agenzia a febbraio; ma le procedure di aggiudicazione hanno incontrato ostacoli. L’ente, in sofferenza sia a gennaio sia a febbraio, aveva quindi chiesto una proroga all’Umana: tuttavia i contratti concessi, per alcuni, si limitavano a 24-18 ore la settimana. Il budget annuale messo ora a gara per il servizio di fornitura di lavoratori temporanei ammonta a un tetto massimo di 2 milioni e mezzo di euro, su cui però la Regione intende stare ben al di sotto. Per il futuro si studiano altre soluzioni anche per risparmiare sulla spesa, dal momento che il ricorso al lavoro somministrato costa: si apre dunque la possibilità di futuri concorsi pubblici, proprio grazie ai Programmi comunitari a valere sul fondo sociale europeo.
I bandi potrebbero partire nella seconda metà dell’anno per impieghi comunque a tempo determinato. «Avevamo già sentito parlare di questa possibilità – rileva il segretario regionale della Cisl-Fp Massimo Bevilacqua – e si diceva di prevedere un punteggio superiore per gli interinali. La questione è emersa anche recentemente nel corso di un tavolo tra sindacati e i dirigenti, ma finora non si è saputo altro». La Nidil-Cgil, che nei mesi scorsi chiedeva una clausola speciale nel nuovo appalto a difesa dei precari, parlava di «situazione grave, insostenibile». «A causa della burocrazia le persone non hanno un’occupazione – era l’accusa – e la Regione si è trovata nell’impossibilità di erogare servizi vitali».
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