«Incomprensibile la scelta di togliere il parco giochi di Monfalcone. Bimbi penalizzati»
MONFALCONE Nuova piazza, si apre il dibattito. Legambiente, che in città ha sempre detto la propria sui progetti ed è stata non a caso inserita nei vari tavoli di concertazione, replica alla proposta del Comune con un intervento articolato in 9 punti, dei quali in sostanza solo il primo, relativo all’eliminazione della corsia di autobus e taxi su via Fratelli Rosselli interna, esprime consenso vero e proprio al progetto, eccezion fatta per la parte relativa all’eliminazione della sosta al capo nord di piazza della Repubblica, una scelta «in coerenza con gli obiettivi di mobilità sostenibile». Peccato però «manchino piste o corsie di accesso al centro, non previste neppure nel Pums appena approvato».
Ma oltre a Legambiente si mette in moto anche la politica, con l’interrogazione del consigliere democratico Fabio Delbello. Qui la questione nodale, relativamente al progetto a firma Valcovich e Morena, peraltro condivisa con Legambiente, riguarda la soppressione del parco giochi: «Desta perplessità e contrarietà l’eliminazione, all’interno dell’area verde, di un parco intitolato all’Unicef non essendo presenti nel quartiere centrale altre possibilità per realizzare zone giochi dedicate ai più piccoli. All’interno dell’area verde, che si espanderebbe dagli attuali 1.300 a 3.000 metri quadrati, si potrebbe perimetrare un’area riservata a tale scopo. Inoltre un ulteriore giardino potrebbe essere realizzato acquisendo il sito dell’ex stazione di servizio di via Matteotti». La stessa proposta avanzata da Legambiente, che sulla soppressione del parco Unicef afferma: «Una scelta incomprensibile dal punto di vista sociale. Il senso dei giardini urbani è quello di favorire la socialità e il benessere dei cittadini, tra i quali la componente dei più piccoli è essenziale. Togliere gli spazi significa non considerare i loro bisogni, anche perché non esiste un posto alternativo nelle vicinanze: il parco giochi più vicino è infatti quello della Rimembranza, decisamente troppo lontano per i piccoli residenti in centro». «Suggeriamo – sostiene il presidente del circolo Stefano Sponza – piuttosto di provvedere a una riorganizzazione dell’area verde, semmai ampliandola e collocandola nel nuovo contesto». Preoccupazione anche per il “taglio” della fontana (che però è solo virtuale, con l’inserimento di una lastra di vetro a rappresentare la sezione di attraversamento della roggia, sotto la superficie) e l’eliminazione di alberi: non comparendo nel rendering c’è timore scompaiano anche nella realtà. Non è così, la più parte delle alberature, compresa quella del lato sud della piazza, come assicurato dall’amministrazione comunale, sarà mantenuta.
Insomma, un’analisi puntuale perfino sui dettagli, per esempio Legambiente non comprende «le proiezioni degli edifici sulla pietra d’Istria, con una serie di strisce senza simmetria: non crediamo siano facilmente comprensibili o di alcuna utilità». «Piacevole invece – annota Sponza – ritrovare il “biscotto” della giovinezza di molti monfalconesi, che però a suo tempo non era un elemento estetico, ma una specie di aiuola spartitraffico attorno alla quale ruotavano autoveicoli e autobus che scaricavano i loro gas inquinanti sui pedoni e ciclisti». «Auspichiamo – conclude – che non ci sia uno scalino tra questo e il resto della piazza, per non creare inciampi alle persone che la attraverseranno e alle corse dei bimbi». —
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