Incidenti sulle strade, è ancora allarme: a Trieste undici morti e 1.196 feriti nell’ultimo anno

Lieve calo dopo l’impennata del 2017, ma il numero di sinistri resta ancora elevato anche in rapporto alla media regionale

TRIESTE Quattro morti in meno sulle strade della provincia di Trieste rispetto all’anno precedente. È il dato che emerge dall’ultimo report statistico elaborato da Aci e Istat, relativo al 2018: sono state 11 le persone che hanno perso la vita lo scorso anno. Un trend che può essere letto positivamente solo se messo a confronto col 2017, anno in cui a Trieste e provincia si era registrato un impressionante boom di incidenti mortali: ben 15, più di uno al mese. Ma già comparando gli 11 morti dell’anno scorso con il 2016 ci si rende conto che il problema sicurezza sulle strade resta ancora tutto da risolvere: due anni fa le vittime erano state 9, dunque due in meno rispetto al 2018.

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Bumbaca Gorizia 05/05/2008 Incidente corso Italia - Foto di Roberto Coco


Lo stesso discorso vale per il numero di incidenti. Nel 2018, sempre a livello provinciale, sono stati in tutto 980, per un totale di 1.196 persone ferite. Nel 2017 il numero di incidenti era stato più alto (1.027, con 1.262 feriti) ma nel 2016 il dato era stato inferiore: si erano verificati infatti 952 sinistri (con 1.190 feriti).

Tornando agli incidenti mortali, si supera di pochissimo l’1 per cento: ovvero, un incidente ogni 89 fa registrare almeno una vittima. Un dato che pone la provincia di Trieste tra i territori in cui gli incidenti sono meno gravi. Per avere un’idea dei territori dove si verificano più incidenti mortali, basti pensare che nella provincia del Sud Sardegna si registrano 6,5 morti ogni 100 incidenti, poi Vibo Valentia (6,2), Vercelli (6), Benevento (5,3) e Catanzaro (5,1): sono le province in cui l’indice di mortalità è più elevato (1,9 morti ogni 100 incidenti è la media a livello nazionale). In altre 12 province (Aosta, Sondrio, Rieti, Frosinone, Chieti, Caserta, Foggia, Potenza, Matera, Cosenza, Crotone, Enna) l’indice supera i 4 morti ogni 100 incidenti, risultando (oltre Oristano), più che doppio rispetto alla media nazionale. Milano, Monza, Rimini e Ascoli Piceno, invece, sono le province in cui gli incidenti sono meno gravi. L’indice di mortalità, infatti, risulta inferiore a un morto ogni 100 incidenti.

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Tutt’altro che incoraggiante lo scenario in provincia di Trieste per quanto riguarda l’incidentalità a confronto con le altre tre province del Friuli Venezia Giulia. Nel territorio udinese si sono verificati lo scorso anno 1.190 incidenti, 210 in più rispetto a quello triestino, ma a fronte di un numero di veicoli circolanti che è più del doppio: 472.592 in provincia di Udine, 193.322 in provincia di Trieste. In pratica, nel territorio triestino si è registrato un incidente ogni 197 veicoli circolanti. Meno incidenti, rispetto al parco veicolare, anche a Gorizia (uno ogni 256 veicoli) e a Pordenone (uno ogni 376). Gli incidenti in provincia di Trieste, quantomeno, risultano mediamente meno gravi. A Udine 38 vittime a fronte di 1.190 incidenti: quindi, un incidente ogni 31 fa registrare almeno un decesso. Nella Destra Tagliamento una vittima ogni 36 incidenti, in provincia di Gorizia una ogni 56.

Per quanto riguarda i vari territori comunali, si è registrato un incidente ogni 181 veicoli circolanti a Trieste: sono stati rilevati infatti 903 sinistri, 7 dei quali con esito mortale, e 1.093 feriti. Dati sostanzialmente invariati rispetto al 2017. Confortante il calo a Duino Aurisina, territorio pur percorso da arterie extraurbane molto trafficate come la Costiera e il raccordo autostradale: dai 54 incidenti registrati nel 2017 si è scesi nel 2018 a 28, due dei quali mortali. Calo anche a Muggia: si è passati dai 35 del 2017 ai 21 del 2018. Pressoché invariati i dati a Sgonico e San Dorligo.

Quasi un incidente su cinque (il 19,7%) è da mettere in relazione con la velocità eccessiva. Il 14,1% è causato da guida distratta (circostanza in cui rientra anche l’uso del cellulare al volante). Il 9,8 % dal mancato rispetto della distanza di sicurezza, ma come si può facilmente intuire la causa più frequente (nel 37,3 % dei casi) è il mancato rispetto dei segnali stradali. —




 

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