Inchiesta in Sicilia: arrestato un triestino

Walter Radin (Petrol Lavori) ai domiciliari. Accusato con altri di «reati ambientali» nell’ambito dei cantieri navali di Messina
Di Giovanni Tomasin

Arresti domiciliari per Walter Radin, amministratore unico della Petrol Lavori. La notizia arriva a chiusura di un’operazione congiunta del comando provinciale del Corpo forestale di Messina, del Nucleo operativo regionale di Palermo e dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza sempre di Messina, in esecuzione di un’ordinanza emessa nei giorni scorsi dal gip della città dello Stretto Massimiliano Micale.

Sette persone sono finite agli arresti domiciliari, tra i quali appunto Walter Radin, e i vertici della Palumbo Spa, società che gestisce il cantiere navale di Messina.

Sono «tutti accusati, a vario titolo, nell’ambito della conduzione del cantiere gestito dalla Palumbo Spa - così riprende una nota degli investigatori siciliani l’agenzia Agi - di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati ambientali». Ai vertici della Palumbo Spa viene contestato anche il «traffico illecito organizzato di reati ambientali».

Le indagini, coordinate da Messina dal sostituto procuratore Diego Capece Minutolo, erano partite da un controllo del febbraio 2011 del Corpo forestale, che aveva individuato rifiuti speciali provenienti dagli scarti di lavorazione dei bacini dei cantieri navali lungo il Porto di Messina. Gli approfondimenti hanno poi confermato l’illecito smaltimento di materiale pericoloso. Sono così seguiti gli accertamenti di natura patrimoniale nei confronti dei vertici della Palumbo, anche presso le sedi di Trieste, Napoli e Castellammare di Stabia.

Secondo il legale della Palumbo, contattato dal Secolo XIX, «la vicenda giudiziaria ha ad oggetto l’attività di smaltimento di sabbiature, cioè rifiuti derivanti dall’attività tipica di qualsiasi cantiere navale, che la Palumbo aveva affidato in subappalto a ditte esterne. Da ciò deriva la totale estraneità della Palumbo alla modalità di esecuzione di tale attività, modalità contestata dalla Procura. A tal riguardo, è opportuno ancora sottolineare che, già da tempo, la Palumbo aveva avviato azioni di responsabilità in sede civile contro le ditte subappaltatrici, proprio in relazione alle modalità con le quali queste aziende avevano effettuato lo smaltimento affidato».

Sul sito della Petrol Lavori sono citati tra i partner proprio i «Cantieri Navali Palumbo». Spetterà all’autorità giudiziaria confermare e chiarire l’eventuale ruolo di Radin.

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