Incendio nella scuola, a giudizio due giovani

Indagini chiuse, incastrati i vandali del rogo alla Perco: uno è minorenne. Contro di loro «gravi e concordanti indizi di reità»
Bumbaca Gorizia 30_10_2017 Media Perco, conseguenze incendio © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 30_10_2017 Media Perco, conseguenze incendio © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

GORIZIA. Si erano anche vantati del blitz notturno con gli amici: non hanno nemmeno avuto il pudore di tacere sulla loro impresa i due giovani ritenuti responsabili dell’incendio alla scuola media “Perco” identificati dai carabinieri e rinviati a giudizio.

Le indagini coordinate dal procuratore capo Massimo Lia e dal sostituto procuratore della Repubblica Ilaria Iozzi per il rogo della notte tra il 22 e il 23 ottobre 2017 si sono concluse con l’identificazione di due persone e il loro rinvio a giudizio. Si tratta di due giovani goriziani residenti in città (e non a Lucinico), ma che gravitavano intorno alla scuola della frazione goriziana.

All’epoca dei fatti uno dei protagonisti era da pochi mesi diventato maggiorenne, l’altro era ed è ancora minorenne e per questo motivo nulla sulla loro identità al momento può trapelare.

Entrambi, ad ogni modo, sono già noti alle forze dell’ordine per episodi di furto e per altri atti di vandalismo rilevati nella stessa scuola. Il maggiore dei due dovrà comparire di fronte al gup del Tribunale di Gorizia il prossimo 8 ottobre, mentre per il secondo l’udienza davanti al giudice del Tribunale dei minori di Trieste resta ancora da fissare.

Per arrivare a loro, il personale del Norm e della stazione di Lucinico ha ascoltato decine e decine di persone e analizzato, con il supporto di colleghi del Ris di Parma, numerosi reperti. In attesa del processo, le prove raccolte dal reparto scientifico non lascerebbero in ogni caso dubbi sull’identità dei responsabili.

In una nota diffusa ieri mattina si parla di «gravi e concordanti indizi di reità» in merito all’incendio, e non soltanto quello. I loro telefoni cellulari sono stati collocati nell’area della scuola Perco la notte del rogo e le loro impronte genetiche sono state trovate sulla scena del crimine.

Gli elementi appaiono incontrovertibili. Il materiale raccolto quella stessa mattina ai giardini pubblici di via Udine dal personale della Compagnia di Gorizia guidata dal maggiore Andrea Missio è invece stato escluso dalle indagini. I due non possono cioè essere collocati con certezza a quella festicciola alcolica sulle panchine e, al momento, pare che il party non abbia legami con l’atto di vandalismo alla scuola Perco.

Da quanto è stato possibile appurare, l’incendio è partito dando fuoco ad un ombrello. Da qui, poi, le fiamme si sono propagate distruggendo la sala insegnanti, un’altra aula del primo piano e un ripostiglio, rendendo così inagibile l’intero edificio di via Romana a partire dall’auditorium. L’intervento dei vigili del fuoco di Gorizia è stato rapido e ha evitato che l’intero stabile venisse devastato dalle fiamme, i danni però sono stati in ogni caso ingenti e per mettere in sicurezza l’istituto era stato necessario lavorare tutta la mattina.

I vandali avevano anche sottratto due computer portatili da altrettante classi. I notebook erano stati fatti a pezzi e abbandonati all’esterno della scuola. Maneggiandoli, anche qui, i ragazzi avevano lasciato le proprie impronte digitali. —


 

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