Incendio del Marjan, un “segnale” al sindaco di Spalato

I due incendi che agli inizi della settimana sono scoppiati sul Monte Marjan potrebbero essere opera di qualcuno dalla mente contorta, che vuole lanciare così un segnale all’amministrazione comunale 

SPALATO. I due incendi che agli inizi della settimana sono scoppiati sul Monte Marjan a Spalato potrebbero essere opera di qualcuno dalla mente contorta, che vuole lanciare così un segnale all’amministrazione cittadina guidata dal sindaco Željko Kerum. «Siamo in periodo prelettorale quando tutto è possibile». È questa l’opinione espressa dal vicesindaco spalatino Jure Šundov. Il primo rogo è scoppiato lunedì scorso sul Marjan, ritenuto il simbolo della città dalmata, in una zona dove guarda caso la compagna di Kerum (imprenditore nonchè vincitore delle amministrative del 2009 con elezione diretta a sindaco di Spalato, la prima volta nella recente storia del Paese) aveva intenzione di avviare lavori di costruzione di un ristorante e bar. I vigili del fuoco sono intervenuti tempestivamente e tutto è finito senza ingenti danni, a parte i circa 3.500 metri quadrati di erba e pineta andati in cenere.

Due giorni dopo, sempre sul Marjan, altro incendio. Questa volta nel luogo dove Kerum vorrebbe innalzare una statua di Gesu’ Cristo, sulla falsariga del Cristo Redentore a Rio de Janeiro in Brasile. Ma non una statua qualunque, bensì la più grande al mondo, “battendo”, diciamo così, quella inaugurata in Polonia, ritenuta la più alta al mondo. «Mi sembra evidente che “qualcuno” voglia lanciare un messaggio al sindaco Kerum (che alle elezioni del 2009 ha battuto sia l’Hdz al potere in Croazia, sia il maggior partito d’opposizione, quello socialdemocratico) e alla sua amministrazione, per far sì che il suo mandato di primo cittadino possa essere “offuscato” da quanto accaduto sul Marjan, motivo di orgoglio degli spalatini, che avrebbero potuto perdere quel monte tanto caro» ha rilevato Šundov che ha annunciato lo stanziamento di circa 90 mila euro per un sistema di video sorveglianza del Marjan.

Non si è fatta attendere la risposta da parte degli schieramenti all’opposizione, concordi nel tenere sotto controllo il monte “sacro”, ma andati su tutte le furie nel sentirsi puntare il dito contro. «È inammissibile quanto sospettato dal vicesindaco Šundov che vede tra i rappresentanti dell’opposizione il possibile o i possibili autori dei due roghi» ha dichiarato il presidente dell’Hdz spalatina Duje Marasovic. Secondo la polizia sarebbero state particelle incandescenti all’origine degli incendi. (v.b.)
 

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