Incendio all’Hilton di Trieste: video sequestrati e sigilli alla stanza del rogo
TRIESTE Ipotesi tutte ancora al vaglio degli inquirenti, compresa quella di origine dolosa, nell’indagine sulle cause dell’incendio divampato al primo piano dell’hotel Hilton nella notte tra giovedì e venerdì. L’eventuale cortocircuito, le cui conseguenze potrebbero essere state amplificate dalla presenza di sostanze e materiali utilizzati nell’ambito di un piccolo cantiere - l’ipotesi più verosimile sin dalle prime ore -, rimane comunque in campo.
La zona interessata dall’incendio, come confermato ieri dalla direzione del Double Tree by Hilton, è stata posta sotto sequestro. Si tratta della stanza ad angolo storicamente utilizzata dai presidenti della Ras fino ad alcuni decenni fa, ben prima che il palazzo venisse convertito in albergo, l’unica a essere stata invasa dalle fiamme, che hanno distrutto una parte degli arredi originali e di pregio, in legno. Sotto sequestro anche alcune aree circostanti, nelle quali i danni sono stati causati dal denso fumo nero sprigionato dal rogo, che ha annerito pareti e soffitti anche nelle adiacenze dello scalone che dall’ingresso conduce al primo piano.
I sigilli isoleranno l’area fino a quando non saranno terminati gli accertamenti, presumibilmente nei primi giorni della prossima settimana. «Non appena l’area sarà dissequestrata - spiega il direttore della struttura ricettiva, Tito Di Benedetto - procederemo immediatamente con la bonifica. Le squadre sono già state allertate: partiremo subito con la rimozione della fuliggine stratificatasi in alcuni locali su soffitti e pareti». Per il momento tutto l’hotel è chiuso al pubblico, per decisione del gruppo HnH, e riaprirà solo una volta terminata la messa in sicurezza, presumibilmente nel giro di una decina di giorni.
Sulle cause all’origine del rogo, che fortunatamente non ha causato feriti o intossicati (i 24 ospiti dell’hotel sono stati evacuati e trasferiti nella notte all’Nh Hotel di corso Cavour), come detto, non vi sono al momento certezze, né da parte della direzione e della società di gestione dell’hotel, la Hnh Hospitaly, né da parte degli inquirenti.
Oltre ai Vigili del fuoco del comando provinciale di Trieste, intervenuti attorno alle 2.45 per domare le fiamme, e agli agenti della Questura, venerdì è intervenuta sul posto la squadra Niat (Nucleo investigativo antincendio territoriale) con personale anche di fuori provincia. È stata realizzata una dettagliata campionatura, partendo dalla stanza maggiormente danneggiata. I campioni sono attualmente in laboratorio e forniranno agli inquirenti la base di partenza per la relazione tecnica sul rogo e sulle sue cause.
Nulla per ora è stato escluso dalle ipotesi, ragione per cui sono state anche acquisite le registrazioni delle telecamere interne dell’hotel. Andrà appurato se vi sia un’origine dolosa o meno, se siano ravvisabili eventuali responsabilità, se vi sia stato un malfunzionamento di qualche impianto. Si dovrà inoltre accertare l’eventuale presenza di prodotti combustibili e acceleranti tra le sostanze e i materiali usati dalla ditta che stava effettuando i lavori di manutenzione nella stanza ad angolo (cantiere concordato con la Soprintendenza del Fvg per restaurare il pavimento originale in legno del locale) e, ancora, se il sistema antincendio della struttura abbia funzionato nei tempi e nei modi previsti. —
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