Incendio alla Perco, sospettati tre minori

Il cerchio si starebbe stringendo su ex alunni con diverse bocciature alle spalle. I carabinieri: «Le indagini saranno lunghe» 
Incendio alla scuola media “Leopoldo Perco”, il cerchio si sta stringendo.


Anche se le bocche degli inquirenti restano rigorosamente cucite («Non ci sono novità. Le indagini saranno lunghe a articolate», sottolineano i carabinieri di Gorizia), i sospetti si starebbero concentrando su tre ex allievi dell’Istituto comprensivo, tutti residenti in zona. Avrebbero dai 15 ai 17 anni, dunque minorenni, e il loro percorso scolastico sarebbe stato privo di grandi soddisfazioni. Si tratterebbe cioé (come emerso sin dalla prima ora) di giovanotti con più bocciature alle spalle e, evidentemente, con un conto aperto nei confronti della scuola e dei suoi docenti. Pare che qualcuno dei tre non sia nemmeno riuscito a completare il percorso di studi, viste le troppe bocciature inanellate.


«Sospetti ci sono e non diciamo sicuramente verso chi sono indirizzati. Ma devono essere corroborati da prove concrete e palpabili. Sino a quando non verranno individuate in maniera da inchiodare i responsabili, non ci saranno novità di rilievo», l’altra sottolineatura fatta dai militari dell’Arma che procedono, comprensibilmente, adottando la massima cautela. Da qui, l’accuratezza delle indagini con la raccolta certosina di impronte e quant’altro possa contribuire a fare luce su un atto vandalico che sta creando non pochi disagi alle famiglie dei 202 alunni della scuola media lucinichese. Peraltro, non risultano esserci ancora indagati. «Stiamo ancora procedendo contro ignoti». Ma in paese, a Lucinico, le indiscrezioni sono continue, incalzanti. E troverebbe anche conferma il fatto che i vandali, prima di dare vita alle loro pesantissime scorribande all’interno della scuola media, si sono dati appuntamento nel giardinetto che si trova a pochi passi dalla sede dell’associazione “La Salute”, di fronte al bar Corallo. Non a caso lì, sotto una panchina, erano stati trovati i resti di una notte brava con una bottiglia di vino in frantumi, lattine di birra, una bomboletta
spray
con la quale erano state vergate sull’asfalto scritte di contenuto satanico, un pennarello indelebile. E poi, quel paio di scarpe, appartenuto (forse) a uno dei vandali o «delinquenti», come li definisce l’assessore comunale Francesco Del Sordi. Proprio il cartone della pizza potrebbe permettere agli inquirenti di ricostruire quella folle serata, ricostruendo gli attimi antecedenti il raid.


Intanto, mercoledì pomeriggio è stata dissequestrata la “Perco” e si è proceduto, intanto, con la pulizia e la sanificazione di quattro aule dell’adiacente scuola elementare. Non è stato possibile effettuare nuove fotografie «perché - è stato spiegato - ai locali interessati all’incendio può accedere solamente la dirigente scolastica». Gli stessi collaboratori scolastici, i bidelli, non possono entrare.


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