Incendi sotto controllo in Slovenia, ma l’attenzione resta alta

Domati quasi tutti i roghi a Nova Gorica e monte Trstelj. La visita di Pahor e Golob

Stefano Giantin .

LUBIANA Dopo dieci giorni di battaglia senza sosta contro le fiamme, finalmente l’ottimismo. Ottimismo per una situazione messa in gran parte sotto controllo, come è emerso nella giornata di domenica sul Carso sloveno, area interessata dai maggiori incendi della recente storia nazionale.

A rendere pubblico il bollettino della quasi vittoria – non ancora dichiarata perché nuove cattive sorprese non sono state escluse - è stato nel pomeriggio di domenica Simon Vendramin, il coordinatore dell’operazione di spegnimento. Vendramin che, citato dall’agenzia di stampa slovena Sta, nel pomeriggio di domenica ha parlato di scenario «sotto controllo» sul Carso, in particolare sul versante occidentale, quello del monte Trstelj e aree circostanti, anche se la zona interessata dai roghi negli ultimi giorni dovrà essere «tenuta sotto osservazione» per un po’, per evitare la nascita di nuovi focolai.

Ottimismo giustificato, hanno specificato i media locali e si evince dal portale Firms-Nasa, dal fatto che nella giornata sono rimasti attivi solo limitati roghi nella parte settentrionale del Carso, a sud di Nova Gorica, mentre focolai di difficile individuazione sono continuamente monitorati dagli elicotteri con telecamere termiche.

Situazione sul fronte sloveno che è migliorata soprattutto grazie agli uomini impegnati senza sosta, da dieci giorni, nello spegnimento degli incendi. Anche ieri sono stati più di duemila. A loro il «grazie» del ministro della Difesa slovena Marjan Sarec, presente anche ieri nella zona per coordinare gli interventi.

Ma altri interventi attendono presto il Carso sloveno. Li ha evocati sempre il premier di Lubiana, Robert Golob, anche lui sul posto per verificare di persona una situazione finalmente «sotto controllo», le sue parole. Golob che ha detto che Lubiana ha in mente «un ambizioso e vasto piano» da cantierare al massimo per l’autunno, in chiave di prevenzione degli incendi. Golob ha specificato che richiederà coraggio, anche politico, da parte dei sindaci e delle amministrazioni locali.

Amministrazioni che, nel frattempo, saranno coinvolte in una sorta di monitoraggio costante per scongiurare roghi nel corso dell’estate, ma anche nella conta dei danni alle proprietà private, all’agricoltura e alle foreste. Danni che avrebbero potuto essere ancora più gravi, senza quella enorme solidarietà internazionale di cui ha beneficiato la Slovenia, con mezzi ed elicotteri affluiti anche da Austria, Croazia, Ungheria, Serbia, Italia e Romania – fondamentale è stato l’intervento degli aerei Spartan inviati proprio da Bucarest - per spegnere gli incendi.

«Spirito di solidarietà che non è presente solo tra gli sloveni, ma anche in maniera più vasta e ciò dà speranza alle persone del Carso, che tutto questo sarà finito a breve», ha detto ieri il Presidente sloveno Pahor, anch’egli come Golob in visita sui luoghi degli incendi».

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