Incarico della Regione Fvg a Carini, indaga la Corte dei Conti
TRIESTE Lo scontro politico sulle nomine nell’area comunicazione della Regione aveva tenuto banco per settimane, raggiungendo il culmine in dicembre a colpi di affondi polemici e minacce di esposti. Nel mirino delle opposizioni le designazioni del giornalista Fabio Carini, patron del Trieste Running Festival (che tornerà a chiamarsi Bavisela) alla direzione dell’Acon, l’agenzia stampa del consiglio regionale, e di Pierluigi Molinaro al ruolo di portavoce del presidente Piero Mauro Zanin. Ora si è appreso che la Procura della Corte dei Conti ha aperto un fascicolo su Carini, per valutare se l’attribuzione dell’incarico abbia comportato o meno un danno erariale. L’accertamento, peraltro, non è stato avviato in seguito a esposto.
La polemica si era protratta per un anno, a causa di diversi rinvii, fino al 19 dicembre quando si era concretizzata la nomina di Carini (incarico da 90 mila euro lordi), mentre quella di Molinaro è ancora sub iudice in attesa di parere tecnico sulla compatibilità tra l’ incarico e il lavoro che svolgeva in banca (è in aspettativa). Sul piano politico Carini, che in precedenza era vicecaporedattore dell’agenzia stampa della giunta regionale, non avrebbe rappresentato secondo le opposizioni una figura sufficientemente “super partes”, anche in virtù dell’assunzione riconducibile alla quota An e alla passata candidatura a sindaco con la civica Startup Trieste. Gli attacchi, in particolare provenienti dall’area dem, erano però incentrati sulla mancanza della laurea: «Requisito richiesto sempre a chi lo ha preceduto – avevano sostenuto Francesco Russo e Cristiano Shaurli –, perché l’incarico è dirigenziale e il centrodestra ha dovuto cambiare le regole. Non è figura qualificata, opportuna e terza».
I consiglieri del Pd avevano stigmatizzato anche il coinvolgimento di Carini nella polemica scaturita dalle sue dichiarazioni lo scorso maggio come organizzatore del Running Festival: presentando l’evento aveva annunciato che non ci sarebbero stati atleti africani perché «vittime di manager senza scrupoli», salvo poi precisare che si trattava di una provocazione. Un caso che aveva fatto discutere sulla stampa a livello internazionale e aveva portato alla sospensione per due mesi decretata dalla Federazione italiana di atletica in secondo grado (in primo grado era stato assolto) e al richiamo da parte dall’Ordine. Secondo il Pd la nomina di Carini era «a rischio di danno erariale». Adesso toccherà alla magistratura contabile stabilirlo. Da ricordare che la Regione aveva chiarito che il direttore dell’Acon, secondo la normativa adesso in vigore, deve avere esperienza giornalistica e non una laurea.
Nei giorni scorsi Carini è venuto a conoscenza dell’apertura del fascicolo: «Non credo di meritare così tanta attenzione da parte della Corte dei Conti – ha commentato –. Ad ogni modo la mia professionalità non è messa in dubbio, inoltre la regolarità della nomina era stata ampiamente confermata già a suo tempo». —
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