Inaugurato il centro per ragazzi autistici che entrano nell’età adulta

Un punto di riferimento per le famiglie e soprattutto per tutti quei ragazzi che passano nella fase adulta della loro vita. Il “Centro socio sanitario integrato per i disturbi dello spettro autistico e le disabilità cognitive” ospitato dentro palazzo Ralli è stato inaugurato ufficialmente ieri, dopo essere entrato in funzione alcuni mesi fa nel pieno della pandemia.
Il Comune ha messo a disposizione in maniera gratuita l’edificio ubicato nel parco dell’ex Opp a San Giovanni e la Regione ha erogato 3,8 milioni di euro direttamente, e 200 mila euro tramite la ex Uti, per il restauro, gli arredi e la sistemazione del giardino. Cristiano Stea, responsabile Asugi del progetto, ha spiegato che «sono 30 anni che mi occupo di disabilità e oggi è un giorno fantastico. In Italia 1 bambino su 77 soffre di un disturbo dello spettro autistico. In Asugi ne seguiamo circa 200 e 57 stanno facendo la transizione dai 17 ai 18 anni, quella più critica. Ogni persona richiede una risposta specifica ed è fondamentale la presenza di professionisti. Ci sono ragazzi che possono laurearsi e integrarsi nel mondo del lavoro ma devono essere accompagnati. Nel centro oltre a medici e psicologi ci sarà la presenza degli assistenti sociali».
«Nel nostro lavoro – ha sottolineato Carlo Grilli, assessore comunale ai Servizi sociali – ci rapportiamo sempre con storie complesse e quando Asugi, Regione e Comune affrontano il tema socio sanitario in questa maniera ti viene il sorriso. Le persone sono fragili dove non c’è una risposta ai loro bisogni». Il direttore di Asugi Antonio Poggiana ha voluto ringraziare Comune e Regione: «Era un progetto – ha spiegato – al quale come Azienda sanitaria stavamo pensando da tempo. Qua si segue il passaggio nell’età adulta di ragazzi che hanno una fragilità e che, con il compimento dei 18 anni, sembra abbiano risolto i loro problemi».
«L’innovazione – ha aggiunto il direttore socio sanitario di Asugi Fabio Samani – parte dall’analisi dei bisogni. Il mondo delle disabilità è composto da diverse patologie e tutte richiedono un approccio diverso. Costruire risposte richiede necessariamente integrazione tra enti ed istituzioni».
Il direttore del dipartimento Servizi e politiche sociali del Comune, Mauro Silla, ha evidenziato come i lavori siano stati fatti tenendo conto delle necessità degli ospiti: «È un posto dove abbiamo messo anima e cuore. Stiamo lavorando anche per le malattie degenerative come l’Alzheimer visto che questo contenitore può garantire entrambe le realtà». Il vicepresidente della Regione Riccardo Riccardi ha aggiunto che «i mondi della disabilità e dell’autismo hanno complessità rilevanti che sono state acuite dalla crisi pandemica e oggi dobbiamo recuperare quanto è stato perso a causa del Covid-19». Non è poi mancata una stoccata “politica” anche sul tema del disturbo mentale e delle polemiche dei mesi scorsi per la nomina di un “non basagliano” al Csm di Barcola: «Trieste – ha detto Riccardi – ha visto nascere esperienze importanti nel campo della salute, per le quali dobbiamo essere tutti grati, ma oggi quelle esperienze devono evolversi e guardare al futuro. Vanno superati comparti stagni che oggi non rispondono più alle necessità del territorio ma servono solo a difendere posizioni acquisite e logiche rigide, rischiando di penalizzare gli utenti». —
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