Inaugurata la stagione per la raccolta del tartufo bianco
PISINO. È scattata la stagione del tartufo bianco, nome scientifico Tuber Magnatum pico, il fungo sotterraneo più costoso al mondo che si protrarrà per ben 4 mesi, fino al 31 dicembre prossimo. Si calcola che saranno mezzo migliaio i raccoglitori che si metteranno in marcia nei boschi alla sua ricerca, armati di paletta e accompagnati dai cani appositamente addestrati. Già reso noto il prezzo pagato dai grossisti o mediatori: 660 euro il chilogrammo per la prima classe.
Senza dubbio è il bosco di San Marco ai piedi di Montona il bacino più ricco del prelibato fungo e proprio al grande bivio sotto il villaggio di Ipsi si sono dati appuntamento i membri dell’associazione dei tartufai “Istra” per celebrare con un brindisi beneaugurante l’avvio della stagione. «La mia raccomandazione a tutti voi - ha detto il presidente della società Darko Muzica - è di procedere alla raccolta nel rispetto delle norme e soprattutto dell’ambiente naturale onde tutelare al massimo il biotopo del tartufo». Poi ai raccoglitori presenti è stato distribuito un volantino con le regole da rispettare che vanno dal massimo rispetto delle radici degli alberi alla copertura delle buche dopo l’estrazione del tartufo. Comunque per la raccolta sono necessarie le relative licenze rilasciate dal Demanio forestale di stato al prezzo di 26 euro con validità di un giorno, 66 euro (settimanali), 113 euro (mensili) e 227 euro valida per tutto l’anno. La stagione della raccolta è accompagnata da tutta una serie di eventi e manifestazioni gastronomiche nella zona.
La prima sarà la mega frittata al tarufo che sarà preparata il 7 settembre nella vicina Pinguente nell’ambito della festa popolare “Subotina”, poi il 14 settembre segnaliamo l’inizio delle tradizionali Giornate del tartufo che si articoleranno per 10 week-end di fila nel grande tendone eretto per l’occasione nella piccola località di Levade, nel cuore del bosco di San Marco. Questo sarà anche il riferimento dei tartufai e dei grossisti che poi piazzano il tartufo nei ristoranti italiani. Stando a varie stime, ogni stagione in questo bosco vengono raccolte sulle 5 tonnellate di tartufo, incluso quello nero. —
P.R.
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