In vendita quattro gru dell’Adriaterminal, l’Authority ci riprova
TRIESTE L’Autorità portuale torna sul mercato per piazzare le quattro gru da banchina da tempo inoperanti all’Adriaterminal, l’ultimo ricordo operativo nel Portovecchio.
Gli interessati ad acquistare i quattro macchinari - racconta il bando firmato da Antonio Gurrieri che fa le veci di Mario Sommariva - debbono trasmettere le loro offerte entro il mezzogiorno di mercoledì 29 maggio e le buste, se arriveranno, saranno aperte il giorno seguente alle ore 10 nella sede dell’authority domiciliata nella via dedicata alla memoria di Karl Ludwig von Bruck.
Fonti dell’Autorità fanno sapere che il quartetto fabbricato dalla Fantuzzi Reggiane nel 2000 sono efficienti e in buono stato, simili a una tipologia di gru utilizzata anche nel porto francese di Le Havre. La questione è che l’attuale concessionario, Steinweg-Gmt, preferisce altre modalità per le operazioni di sbarco/imbarco (per esempio mezzi ruotati) e quindi non fruisce di questo supporto, a differenza del precedente gestore che fino al 2006 era la Compagnia portuale di Monfalcone.
Così non da oggi l’Autorità proprietaria cerca compratori: già nel 2016 era uscito un bando che quotava le quattro diciannovenni gru 800 mila euro. Stavolta l’importo a base d’asta è inevitabilmente inferiore: parliamo di 550 mila euro, comprese le attrezzature accessorie (benna, pinza per tronchi, spreaders).
In caso di acquisto, il prezzo andrà saldato entro 30 giorni dal l’emissione della fattura; le gru verranno ritirate entro 90 giorni dal verbale di consegna dei beni; l’aggiudicatario si prepari a fornire una polizza fideiussoria pari a un milione di euro. Una delle condizioni più importanti, riportate nel testo del bando, riguarda il cosiddetto “allontanamento” delle gru, cioè il piano di trasferimento dalla banchina di Adriaterminal alla nuova destinazione. Si ritiene difficile che l’eventuale compratore possa essere un porto nazionale: più facile che il crane poker raggiunga uno scalo del Levante mediterraneo o dell’Africa settentrionale.
Infine, chi desideri dare un’occhiata alla merce, ha a disposizione ancora un paio di giorni di tempo, previo appuntamento con la direzione tecnica dell’Autorità.
La cessione consentirebbe all’Autorità non solo e non tanto di incassare qualche centinaio di migliaia di euro, ma soprattutto di liberare la banchina dell’Adriaterminal da strumenti operativi non adattabili a quella che sarà la futura missione di quello spazio: un nuovo terminal crociere, gradito sia al sindaco Dipiazza che al presidente dell’Autorità D’Agostino. La concessione di Steinweg-Gmt scade al principio del 2022 ed è durata quindici anni. La terminalista genovese, che fa capo all’imprenditore Andrea Bartalini, ha comunque chiesto all’Autorità una concessione quadriennale del Magazzino 5, che si estende sul Molo III e che chiude a sud l’Adriaterminal. Sulla parte opposta c’è il Magazzino 23, che continuerà a custodire, a cura di Saipem, il grande tappo anti- inquinamento petrolifero marino. —
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