In vendita la pasticceria amata da Joyce

Pirona, lo storico locale in stile liberty fondato nel 1900 in corso Saba , potrebbe passare ad un imprenditore sloveno 
Trieste perde i pezzi. O magari li risagoma. Di sicuro l’attivismo in atto nel settore della ristorazione non lascia indenni neanche i totem, i simboli di una certa Trieste mitteleuropea che fu. 
 
L’ultimo caso riguarda la storica Pasticceria Pirona, di corso Saba, frequentata da Svevo e Saba e dove si dice che Joyce, ghiotto dei suoi vini e dei suoi dolci, avrebbe scritto i primi tre capitoli del suo “Ulysses”.
Le voci si susseguivano già da qualche tempo nel mondo della panificazione e della pasticceria locale e hanno trovato conferma nel periodo natalizio: una trattativa è in atto, anche se non è ancora stata conclusa . «Esiste un imprenditore sloveno - racconta il mediatore che sta seguendo la vicenda e preferisce mantenere l’anonimato - che sta valutando la situazione. Non ha esperienza diretta di pasticceria e di locali, pur operando nel settore della panificazione, ma l’ipotesi lo interessa. Vedremo».
 
L’intervento smentisce, in primis, quella che era la voce più ricorrente, e cioè che all’acquisto fosse interessato un manager veneto. Un’idea tutt’altro che peregrina, visto i molti casi, soprattutto di bar, che hanno visto nel recente passato l’arrivo di operatori dalla regione vicina. Ma così, pare, non è.
 
Attualmente, nella plancia della famiglia De Marchi, dopo la scomparsa in agosto del capofamiglia Adriano, siede la volitiva signora Giuseppina, che non ha smentito l’esistenza di contatti in corso. La famiglia De Marchi è proprietaria del locale dagli anni '80, quando subentrò all'ultimo dei Pirona, Oscar.
Quanto alle trattative per il passaggio di proprietà, difficilmente si approderà a qualcosa «prima della fine di gennaio», sempre nelle parole del mediatore che sta seguendo la vicenda.
 
Nel turbinio di voci contrastanti, è emersa anche una certe preoccupazione sull’asserita tentazione di fare di Pirona un posto completamente rinnovato, con tanto di addio agli arredi storici. Ma anche qui si registra una mezza smentita. «Non mi risulta - spiega il mediatore - che sia intenzione dell’eventuale, futuro acquirente stravolgere l’ambiente, sotto il profilo architettonico e dell’arredo. Le uniche novità eventuali, per quello che ne so, riguarderebbero eventualmente l’inserimento di un servizio di caffetteria, più adeguato ai tempi ed eventualmente, visto il settore da cui proviene chi è in trattativa, anche di vendita del pane. Tutto qui». Fondata nel 1900 da Alberto Pirona, arredata in stile liberty, locale storico d'Italia, la pasticceria divenne da subito ritrovo di intellettuali e artisti e veniva frequentata dalla nobiltà, golosissima di dolci quali presnitz, putizza, pinza, fave, marzapani e mandorlati, oltre alle e torte di origini austroungariche, dalla Sacher alla Rigojancsi.

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