In vendita a metà 2019 quaranta magazzini dentro Porto vecchio

TRIESTE Una quarantina di magazzini in Porto vecchio saranno messi sul mercato dall’estate del prossimo anno. Il cronoprogramma, esposto nell’ormai semi-quotidiano report del sindaco Dipiazza, è partito con la delibera di indirizzo sul futuro assetto dei 65 ettari di Porto vecchio approvata ieri dalla giunta comunale, delibera che adesso transiterà all’esame del Consiglio. Dopo il sì dell’assise municipale, Dipiazza sarà legittimato a firmare un accordo di programma con Regione Fvg, con l’Autorità portuale, con la Soprintendenza: questa intesa all’insegna della co-pianificaszione sarà contestuale all’adozione di una variante urbanistica, sulla quale si impernierà il governo dell’area.
L’accordo di programma definirà non solo i quattro sotto-sistemi del Porto vecchio (misto, moli, museale-congressuale, ludico-sportivo), ma anche le procedure di vendita immobiliare. Dipiazza e l’assessore Luisa Polli contano su una sottoscrizione piuttosto celere, tra fine 2018 e inizio 2019, perchè poi si dovrà attraversare una Valutazione ambientale strategica (Vas) e un nuovo passaggio consiliare. Insomma, senza intoppi e con buona volontà, a giugno 2019 si potranno bandire le gare per gli edifici che il Comune ha classificato come vendibili e che si concentrano soprattutto nella zona “mista” estesa tra le concessioni Greensisam e il Magazzino 26.
Per quanto il criterio vada manovrato con le pinze, si tratta di una trentina di ettari, un po’ meno della metà del Porto vecchio. Giulio Bernetti, capo-area territorio & ambiente, ritiene impossibile stimare quanto si incasserà dalle cessioni, poichè dipenderà dalle offerte e dagli umori di mercato. È bene ribadire che non tutti gli stabili vendibili sono in zona “mista”, in quanto, per esempio, i Magazzini 24-25 sorgono sul bacino 0 davanti al Magazzino 26, nel sotto-sistema detto “dei moli”, perchè raccoglie la parte a mare (Molo IV, III, Adria Terminal, Molo II, Molo 0).
Luisa Polli ha chiarito alcuni capitoli importanti dell’operazione. Innanzitutto sarà ammessa una percentuale di residenzialità, tale da non superare il 10% dell’edificabilità: le abitazioni saranno ospitate nel sotto-sistema “misto” e in quello ludico-sportivo. E sulle ristrutturazioni edilizie si potrà pensare a un regime agevolato di Iva.
Per gli stabili privi di valore storico-architettonico, quindi non vincolati, si valuta il ricorso alla demolizione: il materiale non manca, perchè gran parte di quanto costruito dagli anni ’60 a oggi è passibile di ruspa. Disponibile inoltre il Comune a negoziare con l’Autorità - ha aggiunto la Polli - aree in punto franco dove svolgere attività di carattere economico: Dipiazza ha portato un esempio suggestivo, quello di un imprenditore intenzionato a realizzare un caveau dove depositare preziosi. Invece ancora punto di domanda sulla struttura societaria che sarà chiamata a trasformare/valorizzare/gestire nel lungo periodo Porto vecchio: Dipiazza, Polli, Bernetti, testo della delibera si sono mantenuti sulle generiche.
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