In Ungheria scatta la caccia on-line all’ebreo

Un portale neonazista con server americano mette una “taglia”. Parte la denuncia alla polizia
Di Stefano Giantin

BELGRADO. Colpevoli di chiedere l’arresto di un sospetto criminale di guerra nazista. Meritevoli di essere ricercati, identificati e in questo modo intimoriti. Per farlo, niente di meglio di una taglia. Qualche banconota da cento euro per incitare gli estremisti antisemiti a partecipare alla caccia. È questa la strategia adottata dal portale ungherese di estrema destra “Kuruc.info”, molto seguito negli ambienti dell’ultradestra di Budapest, gestito da radicali neonazisti magiari, i server ben protetti negli Usa. E attraverso il sito internet qualche giorno fa è scattata una vera “caccia all’ebreo”, per ora solo online. Le potenziali prede sono i giovani ungheresi che la settimana scorsa hanno manifestato in favore dell’arresto del 97enne Laszlo Csatary, rintracciato grazie ai cacciatori di nazisti del Simon Wiesenthal Center. «Laszlo Csatary ha concorso alla deportazione di 15.700 ebrei» ad Auschwitz «ed è stato scoperto nel suo bilocale di Budapest», recitava l’appello dell’Unione europea degli studenti ebrei (Eujs), fra i più attivi promotori della protesta. «Troviamoci davanti alla sua porta, mani legate dietro la schiena e chiediamo che venga arrestato, questa è l’ultima chance per reclamare giustizia per le vittime», continuava la nota pubblicata sul sito dell’Eujs il 16 luglio. All'invito avevano risposto decine di ragazzi e non, che avevano affisso cartelli sulla porta di Csatary - «non dimenticheremo mai» -, e attaccato adesivi con una svastica all’interno del segnale di divieto. Qualche giorno dopo, il fermo di Csatary. Ma se gli studenti ebrei hanno esultato, a qualcun altro la protesta non è piaciuta. «Distribuiremo 100mila fiorini a chi fornirà informazioni utili sui dimostranti», la proposta di Kuruc.info, secondo una recente dichiarazione del premier Orban «il centro ungherese dell’antisemitismo», eterodiretto e localizzato all’estero. Circa 350 euro in contanti a persona, raccolti grazie alle donazioni di finanziatori antisemiti che nell’arresto di Csatary, si legge su Kuruc, vedono la «persecuzione di un anziano», «odio ossessivo», «tentato omicidio», campagna «anti-ungherese». Crimini che vanno perseguiti, individuando i responsabili attraverso «foto e video» pubblicati su Kuruc. Ritraggono i giovani manifestanti ripresi durante la protesta contro Csatary, mentre altre immagini sono state estrapolate dai loro profili Facebook. In questo modo, «sette anti-ungheresi» sono già stati riconosciuti, dichiara il sito. Fra questi, Andi Gergely, presidente di Eujs. «Abbiamo consegnato una denuncia alla polizia contro il sito», racconta al telefono da Budapest. «Ci sono state email minatorie che intimavano di andarsene e dicevano “ti troveremo”», specifica. Intanto le autorità – che già tenevano sotto osservazione Kuruc -, hanno aperto un’indagine. Ma il “bando” anti-ebrei e l’inquietante augurio di «buona caccia!» rimangono online.

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