In stallo il fondo della Regione per i risparmiatori traditi
TRIESTE. È ancora in alto mare la costituzione del fondo regionale destinato a coprire parte dei rimborsi destinati non solo ai soci delle ex Cooperative operaie di Trieste, Istria e Friuli ma anche a quelli delle CoopCa di Tolmezzo. Una situazione di stallo dovuta principalmente all’attesa dell’esito dei procedimenti giudiziari riguardanti le sorti dei soggetti preposti, secondo le accuse dei pm in sede penale e quelle dei soci in sede civile, al controllo dei conti (si legga sopra, ndr).
Si tratta di due procedimenti paralleli che riguardano da un lato la valutazione dell’operato del top manager Della Valle e di due rappresentanti del collegio sindacale Coop, e dall’altro la causa promossa da 222 soci contro la stessa Regione per il risarcimento del danno subito a causa del presunto mancato controllo sulla gestione finanziaria.
Le sentenze dovrebbero arrivare entro la fine dell’anno, fatto che influisce in maniera determinante sull’istituzione del fondo stesso. Il procedimento di attivazione del fondo si è arenato perché l’Avvocatura della Regione vuole capire come muoversi al meglio in base a ciò che sarà stabilito in sede giudiziaria. È insomma una paralisi di carattere tecnico per un fondo che è comunque destinato a ricoprire solamente una piccola parte di quanto i soci prestatori reclamano.
L’operazione politico-amministrativa da portare avanti in Regione riguarda, in sostanza, la necessità di “mettere in pratica” la legge istitutiva del fondo attraverso un suo regolamento attuativo. I soldi messi a disposizione dall’amministrazione Fedriga, già inseriti nella legge di stabilità 2020, sono passati nel frattempo dai precedenti 4,5 agli attuali 5,5 milioni di euro.
Un ammontare che già nel corso dell’estate era stato elevato dai precedenti 3,5 milioni stanziati con la manovra per il 2019. L’obiettivo della giunta, ribadito dall’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli al termine dell’incontro avvenuto alla fine dello scorso novembre con i rappresentanti dei soci delle due cooperative, è quello di continuare a reperire, nelle pieghe di bilancio, ulteriori risorse per incrementare la dotazione del fondo. È un “tesoretto”, come si diceva, di cui - una volta che sarà effettivamente costituito - andranno a beneficiare non solo i soci delle Cooperative triestine ma anche quelli delle Coop carniche.
Solo per le Coop di Trieste, Istria e Friuli i risparmiatori interessati sono stati 17 mila, su un totale di circa 110 mila soci: il dissesto irreversibile certificato dal Tribunale aveva visto nell’ottobre 2014 il congelamento di 103 milioni di euro investiti in libretti di risparmio.
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