In spiaggia a Ragusa una mina di 70 anni fa

Ordigno spinto dallo scirocco a Ragusa: in azione artificieri e vigili del fuoco. Residenti preoccupati

RAGUSA (DUBROVNIK). In questi ultimi giorni di maltempo la spiaggia ragusea di Banje – esposta in pieno ai venti di scirocco - è diventata un’enorme discarica a cielo aperto. Ma nessuno avrebbe potuto immaginare che a poche decine di metri dallo storico abitato dalmata si sarebbe spiaggiata una mina navale di grandi dimensioni, residuato della Seconda guerra mondiale.

L'ordigno esplosivo, costruito dunque più di settant’anni fa, dopo essere finito sulla sabbia di Banje è stato scoperto nelle prime ore del mattino di ieri, scioccando i residenti. Immediato l’intervento delle forze dell'ordine che hanno innanzitutto transennato l’area del ritrovamento dalla terraferma a mare, così da non permettere a nessuno - curiosi compresi - di avvicinarsi alla mina, la cui parte esterna si presentata arrugginita per il lunghissimo periodo trascorso in mare. Dopo questo primo intervento sono entrati in campo gli artificieri della questura locale, ai quali ha fatto da supporto una numerosa squadra di vigili del fuoco ragusei. Durante l'operazione, per ulteriore prudenza la polizia ha chiuso al traffico e ai pedoni la sovrastante via Frano Supilo, riaperta nel tardo pomeriggio dopo che l’ordigno era stato rimosso e portato altrove.

«La rimozione è avvenuta senza particolari problemi – si legge nella nota diffusa più tardi dalla portavoce della questura, Andrijana Biskup – e successivamente i nostri esperti provvederanno a neutralizzare la mina».

È stato dunque il persistente scirocco di questi giorni, che ha prodotto onde alte un paio di metri che si sono abbattute con violenza sulla costa ragusea e sui bastioni della plurisecolare città, a sollevare la mina navale dal fondale. Vi era rimasta sepolta per molto tempo, ma a strapparla dall'abbraccio della sabbia o della melma ci hanno pensato le acque infuriate che poi l’hanno scaricata nel popolare stabilimento balneare, che in questi giorni peraltro presenta un aspetto orribile. La spiaggia Banje è infatti letteralmente sommersa da rami, legname vario, bottiglie e sacchetti di plastica e da immondizie di altro genere. Ci vorrà molto lavoro affinché l’area riprenda il suo aspetto abituale. Oltr ai rifiuti di vario tipo, a causa delle pessime condizioni meteomarine – e sempre a Banje – è stata spiaggiata anche la carcassa di una tartaruga marina, ormai in decomposizione. Questo rettile, la Caretta caretta, è una specie protetta in Croazia da leggi molto severe. La carcassa è stata presa in consegna dai veterinari locali, che la sottoporranno ad autopsia per capire le cause del decesso.

Ma a turbare i residenti è stato il rinvenimento della mina a poca distanza dalle case. Alcuni hanno espresso il timore che i fondali possano nascondere altri pericolosi ordigni esplosivi, e non solo residuati dell’ultimo conflitto mondiale. Esattamente 26 anni fa, infatti, Ragusa fu bombardata infatti dalle forze serbo–montenegrine: alcuni dei proiettili di vario calibro che colpirono la città finirono in mare. Da qui i timori che qualcuno possa giacere inesploso sul fondale.

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