In Slovenia si è dimesso il ministro della Salute
LUBIANA In piena pandemia da coronavirus il governo della Slovenia inizia a perdere pezzi. E pezzi da novanta visto che ieri se ne è andato proprio il ministro della Salute Tomaž Gantar che ha così “obbedito” alla decisione del suo partito, quello dei pensionati (Desus), di abbandonare la coalizione che sostiene l’esecutivo del premier Janez Janša il quale ha, temporaneamente, assunto le funzioni di capo del dicastero della Salute. L’altro ministro in quota Desus, quello dell’Agricoltura Jože Podgoršek, per ora, resta nel governo.
E mentre la Coalizione per la costituzione (Kul) prepara la mozione di sfiducia costruttiva contro Janša il Partito del centro moderno (Smc), cruciale per portare a casa il ribaltone, annuncia che il suo gruppo resta fedele al governo in carica, ma nei corridoi del Parlamento i mali di pancia tra i deputati della Smc oramai si sprecano. Il sovranismo in salsa Covid-19 espresso dal premier non piace a un centro moderato e molto “democristiano”. Vincerà chi farà l’offerta più alettante. L’unica cosa che tutta la Smc non vuole è il ricorso anticipato alle urne che, visti gli ultimi sondaggi, la farebbe sparire dall’emiciclo dell’Assemblea nazionale.
Giochi e mercato politico a parte da registrare che ieri in Slovenia i nuovi contagi sono stati 1.512 su 5.862 tamponi ossia il 25,7% dei testati è risultato positivo. Morte 41 persone mentre i ricoverati per Covid-19 sono 1.212 di cui 207 in terapia intensiva. Ieri è scoppiato anche il caso della Sova, l’Agenzia dei servizi segreti della Slovenia che, secondo il quotidiano di Lubiana Dnevnik, avrebbe tenuto in pieno periodo di lockdown una festa con tanto di show-cooking per una trentina di persone al castello di Strmol, struttura di rappresentanza del governo. Ovviamente i servizi segreti smentiscono e parlano di una riunione operativa, ma sembra che le fonti del Dnevnik si annidino tra chi ha servito il catering quella fatidica sera. Insomma, “007, da Strmol con la ljubljanska”.
In Croazia ieri il Quartier generale della Protezione civile nazionale ha rese note le norme restrittive anti Covid con cui il Paese si appresta a vivere le festività natalizie. Norme che saranno in vigore dal 22 dicembre 2020 all’8 gennaio 2021. Sono vietati gli spostamenti fuori dalla contea di residenza o di domicilio. Sarà possibile lasciare la contea solo con permessi speciali. Fanno eccezione i dipendenti che svolgono determinate attività e coloro che hanno già pagato l'alloggio per le vacanze di Natale e Capodanno. Alle riunioni e alle celebrazioni private, il numero di partecipanti è limitato ai membri di un massimo di due famiglie o un massimo di dieci persone. Ai dipendenti è stato consigliato di prendere le ferie annuali e le vacanze scolastiche invernali sono state prolungate fino al 18 gennaio. Il ministro dell'Interno croato Davor Božinović ha spiegato che le misure più dure sono un segnale perché si evitino viaggi, visite e contatti durante le vacanze. Ha sottolineato che dopo l'8 gennaio il governo non ha intenzione di estendere le restrizioni ai movimenti. Si raccomanda inoltre che le messe siano trasmesse su programmi radiofonici e televisivi o in altri modi simili, quando possibile. Le eccezioni si applicheranno al 24 e 25 dicembre, quando il numero di credenti sarà limitato in base alle dimensioni della chiesa. Ogni persona dovrà avere a disposizione 7 metri quadrati come prescritto anche per spettacoli teatrali, spazi museali, cinema e sale culturali. La Protezione civile raccomanda inoltre che le cerimonie religiose terminino entro e non oltre le 22. Un massimo di 25 persone alla volta potranno stazionare sul sagrato delle chiese. Ieri i nuovi contagi sono stati 3.272 su 10.849 tamponi effettuati. Sono morte 68 persone. —
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