In Slovenia nel paese natale di Melania Trump la statua in legno della First lady Usa
LUBIANA. Il braccio sinistro alzato verso il cielo, a salutare chi la guarda dal basso. Addosso, scarpe e vestito azzurro che ricordano quel cappottino tinta “baby blue” di Ralph Lauren che portava alla cerimonia di giuramento del controverso marito-presidente. Il viso, un mascherone che solo con grande sforzo può essere associato a quella dell’attuale first lady americana.. Sono i tratti caratteristici di una statua che farà sicuramente discutere. Si tratta dell’opera a grandezza naturale dedicata Melania Trump che è stata collocata a Rozno, vicino a Sevnica, nel sud-est della Slovenia, paesino dove crebbe colei che nacque come Melanija Knavs.
Non sono stati però gli abitanti del posto a “onorare” l’illustre concittadina, bensì un artista americano, Brad Downey, che ha progettato la statua e l’ha fatta realizzare a un giovane del posto, Ales Zupevc, il quale l’ha intagliata nel legno usando una sega elettrica.
Perché Zupevc? Il realizzatore della statua doveva essere non uno scultore, ma un «membro della classe lavoratrice, come era il padre di Melania», una «scelta poetica», l’espressa richiesta di Downey, hanno spiegato i media sloveni. Il risultato è un mix tra arte povera e di strada, un po’ discutibile. Downey, il «più conosciuto fra gli sconosciuti» artisti Usa, si legge negli opuscoli illustrativi dell’opera, ha trovato l’ispirazione dopo una toccata e fuga in Slovenia, dove l’artista si è chiesto «quanto fossero profonde le radici della first lady americana» nel suo Paese d’origine e come la gente del posto si rapportasse con una così celebre concittadina.
Qualche reazione sicuramente arriverà, dopo lo svelamento dell’opera che raffigura Melania «che saluta la sua città», luogo dove negli ultimi anni il brand Melania Trump ha spopolato, tra vini a lei dedicati, cioccolata e dolcetti, tra cui la “torta Melania”, e perfino cosmetici. «La statua è già stata collocata» nei mesi scorsi vicino a Sevnica «e l’inaugurazione alla presenza» di un artista «molto provocatorio» è in programma venerdì, conferma Janja Buzecan, della Galerija Vžigalica, che organizza la performance.
La rassegna, illustra Buzecan, si divide tra le opere di Downey che saranno esposte a Lubiana «nella nostra galleria», tra cui una riproduzione della «press briefing room» del presidente Reagan e la statua di Melania, sicuramente «quella che esercita maggior attrazione». Anche perché, a prescindere dal suo valore artistico, si tratterebbe «della prima statua dedicata a Melania esposta in pubblico», assicura la gallerista, sicuramente un ulteriore fattore di interesse. Ma viene da pensare che Melania avrebbe potuto sperare di meglio.
La statua in ogni caso andrà a fare concorrenza a un’altra opera controversa, piazzata due anni fa a Banja Luka, ma in un giardino privato. Si tratta di un’altra statua di Melania, in gesso e ancora una volta assai poco simile all’originale, realizzata dallo scultore e scrittore Stevo Selak. A farle compagnia, altre due sculture. Quella di Donald Trump che appoggia una mano sulla spalla a Vladimir Putin, una rappresentazione simbolica quanto meno azzeccata. —
St.G.
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