In Slovenia il Presidente della Repubblica richiama i partiti all’unità nazionale

Appello per far fronte al Covid. Ma a giorni arriverà la mozione di sfiducia costruttiva al governo 
Il presidente Borut Pahor (sin.) assieme al premier Janez Janša
Il presidente Borut Pahor (sin.) assieme al premier Janez Janša

TRIESI Non un rimpasto, non un governissimo, bensì un’iniziativa che rilanci l’unità nazionale in grado di ricompattare la politica nella comune lotta alla pandemia in vista anche dell’assunzione della presidenza dell’Unione europea nel secondo semestre di quest’anno. È questa l’iniziativa lanciata dal Presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor.

Il capo dello Stato ha comunicato la sua mossa ai leader dei partiti rappresentati in Parlamento. «A questo punto, vorrei verificare le posizioni sulla proposta che ho lanciato: l’avvio di un focus tra l parti politiche per affrontare l'epidemia, riprendersi da essa e assumere la presidenza dell'Ue», ha detto in sostanza Pahor. La data dell'incontro non è stata ancora fissata. L'ufficio del presidente della Repubblica ha annunciato che il Capo dello Stato ritiene di aver preso l'iniziativa al momento giusto. Egli ha informato la cittadinanza della sua intenzione per la prima volta alla fine di ottobre dello scorso anno, spiega il gabinetto del presidente, e lo ha spiegato in modo più dettagliato alla cerimonia che ha segnato il 30° anniversario della firma dell'accordo tra i partiti parlamentari per sostenere il plebiscito sull'indipendenza della Slovenia, prima del fine del 2020. Formalizzato l'incontro in un momento in cui l'approfondirsi delle differenze politiche ha, secondo fonti presidenziali, un effetto negativo sul superamento della crisi sanitaria, il Capo dello Stato ritiene inoltre importante che i leader dei partiti parlamentari riconsiderino congiuntamente le direzioni strategiche della ripresa dopo la crisi sanitaria e concordino sui punti strategici della presidenza slovena del Consiglio Ue.

Dei nove partiti parlamentari, sette hanno accettato l'invito, mentre due, Levica (Sinistra) e Lmš, hanno rifiutato. «Entrambe le opinioni sono legittime e il presidente osserva che un rifiuto del dialogo in linea di principio può portare all'esclusione, cosa che nessuno sembra accogliere», ha affermato la presidenza in un comunicato stampa.

Dopo i colloqui con la leadership del partito e il suo gruppo parlamentare Karl Erjavec, presidente del Partito dei pensionati (Desus), candidato a primo ministro incaricato, ha ringraziato il presidente per l'invito in una conversazione telefonica e lo ha informato sulla mozione di sfiducia costruttiva al governo Janša (destra populista) che sarà presentata la prossima settimana in Parlamento. Erjavec non ha rifiutato l'invito alla riunione, ma ha suggerito che questa si tenesse dopo il voto e la decisione sulla sfiducia costruttiva. Anche il presidente Pahor si è mostrato d'accordo su questa proposta. Più duro il no del presidente della Lmš, Marjan Šarec , il quale ha suggerito a Pahor di avere prima una conversazione approfondita con il primo ministro, Janez Janša. Tra le altre cose, Šarec ha accusato il presidente della Repubblica di aver taciuto in tutti i tentativi di distruggere l'ordine legale portati avanti da Janša, e ha descritto la convocazione dell’incontro come «un tentativo di gettare tutto nello stesso cestino». —

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