In Serbia Nikolic a sorpresa scalza Tadic

Vince le elezioni presidenziali con il 49,8% dei voti. L’Unione europea si felicita tre ore prima della chiusura dei seggi
LaPresse.20-05-2012.Politica.Elezioni Serbia, ballottaggio per le presidenziali...Tomislav Nikolic, center, the nationalist Serbian Progressive Party leader and presidential candidate, talks to members of the media after casting his ballot at the presidential runoff elections, as his wife, Dragica, left, looks on in Belgrade, Serbia, Sunday, May 20, 2012. Serbians voted Sunday in a presidential runoff election that pits pro European Union Boris Tadic against nationalist Tomislav Nikolic who wants closer ties with Russia and is threatening protests if he loses because of alleged ballot rigging.
LaPresse.20-05-2012.Politica.Elezioni Serbia, ballottaggio per le presidenziali...Tomislav Nikolic, center, the nationalist Serbian Progressive Party leader and presidential candidate, talks to members of the media after casting his ballot at the presidential runoff elections, as his wife, Dragica, left, looks on in Belgrade, Serbia, Sunday, May 20, 2012. Serbians voted Sunday in a presidential runoff election that pits pro European Union Boris Tadic against nationalist Tomislav Nikolic who wants closer ties with Russia and is threatening protests if he loses because of alleged ballot rigging.

TRIESTE. La “tripletta” non riesce a Boris Tadic. Smentendo tutte le previsioni degli analisti politici il nuovo presidente della Serbia è Tomislav Nikolic, leader del Partito del progresso (Sns) che si è aggiudicato la maggioranza dei voti alle elezioni politiche dello scorso 6 maggio. Secondo i dati del CeSid Nikolic„ ha ottenuto al ballottaggio il 49,8% dei voti contro il 47% di Tadic.

Ma forse più dell’inatteso successo del leader nazionalista fa clamore la clamorosa gaffe dell’Unione europea. Tre ore prima della chiusura dei seggi in Serbia, infatti, al quartier generale di Nikolic è giunta la lettera di felicitazioni per la sua elezione a presidente a firma del presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso e del presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy. I due leader europei si sono così congratulati con il neo-presidente e con il popolo serbo che ha partecipato con serietà e calma alle consultazioni elettorali e hanno auspicato una fattiva collaborazione con Nikoli„ nel processo di adesione della Serbia all’Ue. Evidentemente a Bruxelles hanno una sfera di cristallo...

Secondo l’analisi dei primi dati provvisori a “tradire” Tadic sarebbe stato l’elettorato della periferia e delle aree rurali. Il presidente uscente ha vinto, infatti, a Belgrado come a Novi Sad, capoluogo della Vojvodina. E il margine di successo di Nikolic sarà ancora maggiore dopo lo scrutinio odierno dei voti provenienti dal Kosovo la cui minoranza serba certo non ama Tadic reo, a loro detta, di averli traditi nella battaglia contro Priština. Appare chiaro fin da ora, dunque, che Tadic ha “pagato” le sue aperture all’Occidente (leggi Ue e Stati Uniti) sulla questione kosovara che in tutta la Serbia viene vissuta ancora come una ferita sanguinante.

Dunque il motto elettorale di Nikolic «È il tempo del cambiamento» ha fatto breccia. Il nuovo presidente serbo infatti ha orientato tutta la sua campagna pre-ballottaggio contro il “regime” fin qui gestito da Tadic e dal suo Partito democratico, peraltro già castigato alle politiche del 6 maggio. Nikolic a caldo ha commentato con toni profetici: «Si è realizzata la verità di Dio». Egli non è più un anti-europeista ma certo la sua linea sarà meno accondiscendente nei confronti di Bruxelles. Che peraltro è subito salita sul carro del vincitore e, come abbiamo visto, tre ore prima che i seggi chiudessero i battenti. Quando si dice tempismo diplomatico!

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