In processione aspettando la statua di Santin
Un rosario recitato in tante lingue. Dall’italiano all’arabo. Una processione attorno all’intero santuario. Una santa messa celebrata da monsignor Ettore Malnati, vicario per il laicato e la cultura della Diocesi triestina. È un programma molto intenso quello che padre Luigi Moro, rettore del tempio di Monte Grisa, ha predisposto per stasera, in occasione dell’anniversario dell’ultima apparizione in ordine di tempo della Madonna di Fatima ai tre pastorelli, avvenuta in Portogallo nel 1917.
Da circa un anno, da quando i padri appartenenti all’istituto missionario dei “Servi del cuore immacolati di Maria” hanno in gestione il santuario, le iniziative nella chiesa di Monte Grisa si sono moltiplicate. Padre Luigi Moro, per rafforzare il legame con il santuario di Fatima, ha indetto processioni in occasione delle apparizioni della Madonna di Fatima, che si susseguirono da maggio a ottobre, sempre nello stesso giorno: il 13. Oggi, per ricordare la più spettacolare delle apparizioni mariane, che fu accompagnata, narrano le cronache dell’epoca, dal cosiddetto “miracolo del sole”, con il disco solare che, secondo i presenti, iniziò a roteare al termine di un forte temporale, ci sarà l’evento più atteso. «Abbiamo voluto il seminario internazionale come segno di pacificazione fra le genti» spiega padre Moro. Anche la processione che sarà fatta attorno al santuario vivrà di elementi suggestivi: i più piccoli indosseranno le vesti che ricordano i pastorelli della prima apparizione, i fratelli Francisco e Giacinta Marto e la loro cugina, Lucia Dos Santos. Il tutto inizierà alle 20.30.
Al termine delle funzioni, sarà fatto il punto sulla raccolta di firme per destinare al piazzale del santuario la statua del Vescovo Santin. «Abbiamo raggiunto e ampiamente superato quota mille» ha detto sabato scorso Salvatore Porro, promotore della raccolta. La proposta è giudicata «ottima» anche dal consigliere comunale Angelo Curreli (Pd): «Il Tempio Mariano è un emblema della città e ne fu fondatore proprio monsignor Santin che lo volle con voto solenne. Mi trovo anche d’accordo con il rettore, padre Moro, e con i cittadini che spingono in questa direzione, in considerazione del fatto che il tempio è ben visibile da quasi ogni angolo della città di Trieste, ma anche dall’Istria, dove il presule nacque nel 1895».
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