In Porto sessanta nuovi posti di lavoro
Da un lato un’agenzia storica come Agemar che chiude licenziando dieci persone e una categoria, quella appunto degli agenti marittimi, che registra un calo degli utili; dall’altro un porto che continua a crescere anche dal punto di vista dell’occupazione tanto da creare soltanto nell’Authority e nelle sue partecipate oltre una sessantina di nuovi posti di lavoro. L’Autorità di sistema dell’Adriatico orientale ha recentemente pubblicato la graduatoria degli idonei a ricoprire il ruolo di un addetto al protocollo a tempo indeterminato, e di un esperto del sistema informatico del Demanio marittimo e di un esperto dei Punti franchi per 24 mesi. Ci sono però altri quindici posti fissi da coprire e il fatto ha anche scoperchiato l’universo immenso e drammatico dei tanti giovani e meno giovani che sono ancora alla ricerca di un posto di lavoro. «Complessivamente le domande che ci sono arrivate sono ben seimila - rivela infatti il segretario generale Mario Sommariva - procederemo gradualmente alle assunzioni nel corso dei prossimi mesi, ma è chiaro che la selezione non può che essere un’operazione lunga e delicata».
Nel settore amministrativo verranno assunti un addetto ai procedimenti di autorizzazione relativi all'esercizio delle attività portuali, un responsabile della gestione delle concessioni pluriennali, un esperto di bonifiche e gestione degli scarichi delle acque, un addetto alla gestione di contratti pubblici e rendicontazione, un esperto di progettazione europea e fundraising, vari addetti alla gestione di bilanci, contratti di lavoro e servizi. Entreranno alla Torre del Lloyd anche ispettori portuali senior e junior, un magazziniere, un perito impiantista, un esperto di sicurezza portuale, un operatore per attività di sportello per il rilascio dei permessi di transito e un ricercatore nel campo delle politiche di sviluppo dei trasporti e del marketing territoriale.
Si rafforza però anche l’Agenzia del lavoro portuale, nuovo modello di pool di manodopera che interviene per smaltire i picchi di lavoro e che sta facendo scuola in Italia. «Gli addetti che originariamente erano 111 - spiega Renato Kneipp segretario provinciale Filt-Cgil - sono già più di 130 e l’Agenzia dopo aver assunto ex lavoratori delle cooperative Minerva e Deltauno ne ha inseriti altri di Ideal service. Il ministero ha dato l’autorizzazione e in questi primi mesi (l’Agenzia è operativa dal primo ottobre, ndr) il lavoro non è mancato».
Promossa su impulso dell’Authority, che per un anno rimarrà l’azionista di maggioranza, l’Agenzia vede la partecipazione di ben 16 imprese operanti nello scalo. Proprio ieri intanto Adriafer, l’agenzia di proprietà dell’Authority di cui è amministratore unico Giuseppe Casini e che effettua le manovre all’interno dello scalo, ha assunto dieci operai. L’intermodalità nave-ferrovia è in crescita tumultuosa e altri nove lavoratori in testa alla graduatoria verranno assorbiti in tempi piuttosto rapidi. E Porto di Trieste Servizi (Pts), la multiutility del porto «ha appena assunto - fa sapere ancora Kneipp - cinque persone per la gestione del traffico veicolare e sette sorveglianti».
Nelle ditte esterne, sebbene le ultime notizie segnalino una ripresa dei noli, la vita sembra invece più difficile anche se dopo Agemar nessun altro ha alzato bandiera bianca. «Le nostre 31 aziende associate che complessivamente danno lavoro a oltre 200 dipendenti - spiega Alessandro De Pol, presidente degli agenti marittimi del Friuli Venezia Giulia - resistono, seppure semisoffocate dalla burocrazia in un ambito dove gli introiti si fanno sempre più ridotti. Tiene botta però anche il piccolo ufficio locale della Gastaldi che operava soprattutto per Hanjin la compagnia coreana fallita. Sintetizzando si potrebbe dire che il lavoro c’è ancora, ma i soldi sono sempre meno».
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