In piazza Unità a Trieste per dire sì alle unioni civili

Sabato 23 gennaio alle 15 la manifestazione dell’Arcigay in vista della discussione del disegno di legge in Senato
Un bacio tra due omosessuali
Un bacio tra due omosessuali

TRIESTE Sabato 23 gennaio l’Arcigay Arcobaleno Trieste-Gorizia Onlus organizza una doppia manifestazione a Trieste e a Gorizia dal tema “Svegliati Trieste! Svegliati Gorizia! È l’ora di essere civili. Raccontiamo l’uguaglianza. #Svegliatitalia!”. L’incontro avrà luogo alle 15 in piazza Unità, mentre - alle 11 - la manifestazione “Svegliati Gorizia!” si terrà in piazza Vittoria in concomitanza con cento piazze italiane.

È un invito rivolto alla sensibilità di tutta la cittadinanza a scendere in piazza per esprimere a gran voce la domanda di diritti e uguaglianza. In vista della discussione al Senato del disegno di legge sulle unioni civili, l’Arcigay Arcobaleno ribadisce l’importanza di dar voce al valore dell’uguaglianza e ciò in uno Stato laico, in cui nessun tipo di famiglia o di persona si possa sentire discriminata per orientamento sessuale e di genere.

Unioni civili, #svegliatiItalia o Family Day: la piazza divide il Pd

Spiega Antonella Nicosia, presidente Arcigay Trieste-Gorizia: «L’Italia è uno dei pochi Paesi europei che non prevede nessun riconoscimento giuridico alle coppie dello stesso sesso. Le persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender non godono degli stessi diritti degli altri cittadini italiani. È una discriminazione insopportabile, priva di giustificazioni. Chiediamo agli organi legislativi di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender, cittadini di questo Paese».

Le tematiche al vaglio del Senato toccano una quantità di popolazione non stimabile quantitativamente e ciò causa un clima omofobo dai radicati retaggi patriarcali, quale quello attuale italiano, che impedisce dati minimamente precisi.

La reciproca assistenza in caso di malattia, la possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero o di intervento sanitario urgente, il diritto di ereditare i beni del partner, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità della pensione, la condivisione degli obblighi e dei diritti del nucleo familiare, il pieno riconoscimento dei diritti per i bambini figli di due mamme o di due papà sono alcuni dei diritti attualmente negati in Italia. Sempre secondo la Nicosia «il ddl Cirinnà è già di per sé una mediazione al ribasso rispetto alla richiesta di Arcigay del matrimonio egualitario; l’adesione di oltre 80 città alla manifestazione è indice di un necessario e urgente intervento legislativo».

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