In piazza Tommaseo l’edicola-libreria nata 63 anni fa finisce in vendita
il caso
La storica edicola-libreria di piazza Tommaseo, aperta originariamente nel 1956 all’interno della Galleria del Tergesteo, alza bandiera bianca. La titolare, Liviana Biecheri, dopo 42 anni di lavoro ha deciso di dire basta, mettendo in vendita l’attività che attualmente si trova in locazione in uno dei fori commerciali di proprietà della Camera di commercio, nel palazzo sede della stessa Cciaa.
«Eravamo partiti in quattro soci ma da anni sono sola con un dipendente – riferisce l’edicolante –, il lavoro è duro e credo sia il momento di ritirarsi». Quell’edicola, quando occupava gli spazi all’interno del Tergesteo, forte anche di un’importante proposta libraria, era un punto di riferimento per tutto il centro città. Affacciandosi in galleria, si scorgeva infatti la fila di clienti in attesa di accaparrarsi una copia dei quotidiani.
La storia di quell’attività ha inizio 63 anni fa. A gestirla, allora, era la famiglia Parovel. Nel 1984 nella conduzione subentra una nuova società composta, appunto, da quattro soci, due coppie di coniugi. L’attività va a gonfie vele. Quella è l’edicola più importante della città. Dieci anni fa iniziano però i lavori di riqualificazione del Tergesteo e l’edicola viene trasferita in un foro commerciale nello stesso immobile, tra le impalcature, in via Einaudi, dove per 60 metri quadrati, allora, venivano chiesti 5 mila euro più iva di affitto mensile. In quel contesto l’edicola non funziona più, così nel 2011 scaturisce la decisione di un trasferimento nei locali più ampi in piazza Tommaseo e, con esso, ecco la trasformazione in Mondadori Point. «È un lavoro duro, 7 giorni su 7, ma per una famiglia potrebbe essere una buona occasione lavorativa», osserva Biecheri.
L’edicola è diventata punto di riferimento per i turisti, sviluppando un’ampia sezione dedicata ai quotidiani esteri, che chi arriva a visitare la città prenota. «Quello che servirebbe – valuta l’edicolante – è un sistema che consenta a chi occupa i locali nei pressi di via Einaudi di godere di maggior visibilità, visto che per vincoli della Soprintendenza non è possibile inserire insegne che avvertano della nostra presenza, ad esempio, chi è in piazza della Borsa. Volevamo dei totem che indichino le diverse attività, ma ad oggi non è stato ancora possibile sistemarli». —
L.T.
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