In pensione Dunkan, lo stallone della Cona
STARANZANO . C’è attesa all’Isola della Cona poiché a maggio arriva la “cicogna” che porterà due puledrini di cavalli Camargue. Lo ha comunicato con gioia la vicepresidente della cooperativa Rogos Letizia Kozlan, la domatrice che cura con particolare attenzione la famiglia dei Camargue, una delle più belle attrazioni per i visitatori presenti nella Riserva naturale Foce Isonzo. Attualmente i cavalli sono una ventina tra quelli addestrati per le escursioni e gli altri che vivono allo stato brado. Il papà dei “nuovi arrivi” sarà ancora una volta il maschio Dunkan, da diversi anni sempre in primo piano per la riproduzione della grande famiglia, tranne che per qualche periodo di riposo. È stato insediato, infatti, in Cona nel 1991 quando aveva poco più di un anno con l’allevamento equino proveniente dal Delta del Po.
Diventato adulto, è stato prescelto per le sue prestanti caratteristiche come “stallone leader per la monta”, lasciando il compito ad altri in modo sporadico, solo per qualche volta. Ogni anno il cavallo è stato sempre sotto osservazione per cui viene sottoposto, come questa volta, ai fini del rilascio del Certificato sanitario per riproduttori maschi adibiti alla monta naturale pubblica, ad analisi da parte del dell’Aas 2 Bassa Friulana-Isontina, Dipartimento di Prevenzione, a una serie di accertamenti diagnostici nei confronti di alcune malattie, quali anemia infettiva, arterite virale, morbo coitale maligno e morva, malattia infettiva e contagiosa degli equini a decorso cronico. Accertamenti, che non hanno mai dato problemi nel corso degli anni, effettuati in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie, ente sanitario di diritto pubblico, con sede in Legnaro.
«Purtroppo il tempo passa anche per Dunkan – ha spiegato Letizia Kozlan – e ha dato veramente tanto. Ma questa sarà l’ultima volta che diventerà papà almeno in Cona. Lo scorso anno è stato messo assieme a due femmine, le cosiddette fattrici, che attualmente sono gravide. Gli 11 mesi di gestazione stanno per scadere e da maggio in poi dovrebbero nascere i cavallini. Per una delle femmine manca poco, per l’altra invece è più indietro c’è stato l’accoppiamento un po’ più tardi». È ancora presto per decidere, ma probabilmente il suo sostituto verrà preso in prestito dalla riserva slovena della Val Stagnon, un’area naturalistica con cui la Foce Isonzo collabora già da diversi anni. Oggi alla la famiglia dei Camargue è molto curata e non crea problemi di “sostentamento” come era successo tra il 2015-2016, quando il numero era eccessivamente alto (più di 25) e comportava spese eccessive.
A gennaio 2016, infatti, per snellire e rinnovare la specie, venne indetta un’asta pubblica per l’alienazione a privati di sette Camargue dell’allevamento. Un provvedimento deciso l’anno precedente dalla giunta comunale approvato per i capi in partenza dal sindaco Riccardo Marchesan in qualità di presidente dell’organo gestore della riserva con l’accordo di programma tra la Regione e i Comuni di Fiumicello, San Canzian, Staranzano e Grado. Alcuni cavalli vennero acquistati da appassionati residenti in Regione, qualche altro è andato a finire anche in Germania sempre in maneggi privati, essendo docili e facilmente da accudire che si trovano molto bene soprattutto con i bambini. Il provvedimento di alienare un certo numero di cavalli venne presa in sintonia tra il Comune, la cooperativa Rogos che ha la gestione materiale della Riserva e su indicazione anche della Sbic, la stazione Biologica dell’Isola della Cona. Il direttore Fabio Perco, infatti, ha sempre sostenuto che per la difesa della biodiversità e delle aree dei pascoli, nella riserva dovrebbero ci essere non più di 20 soggetti come numero ideale.
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