In ospedale uno dei 13 contagiati in Fvg: è un sacerdote. Chiuso il seminario di Udine. Test dubbio a Trieste. In quarantena 208 persone.

L'assessore Riccardi e il presidente Fedriga sono intervenuti in Consiglio regionale per relazionare sull'emergenza.  Il religioso avrebbe contratto il virus a Milano durante un convegno: non è grave. Intanto mercoledì a Muggia sarà pronta la struttura per la quarantena da 41 posti. In isolamento volontario anche tre dipendenti comunali di Gorizia. In Fvg effettuati 346 tamponi.
L'assessore Riccardi in aula (Lasorte)
L'assessore Riccardi in aula (Lasorte)

TRIESTE "I casi positivi al test del coronavirus in Friuli Venezia Giulia sono 13, con un ulteriore caso dubbio il cui test ha dimostrato una certa debolezza e stiamo attendendo di ripeterlo. Si riferisce a una persona di Trieste". A fare il punto della situazione coronavirus in Fvg è stato, martedì 3 marzo, il vicepresidente della Regione Riccardi intervenendo nell'aula del consiglio regionale. 

Dei 13 contagiati, 12 sono in quarantena domiciliare, mentre uno è attualmente ricoverato nel reparto malattie infettive di Udine. Le sue condizioni non sono gravi. Si tratta di un sacerdote che insegna al seminario arcivescovile di Udine: il religioso avrebbe contratto il virus a Milano durante un convegno. Ora si trova all'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. Contestualmente il rettore del seminario friulano ha disposto la chiusura della struttura e la messa in quarantena per tutte le 35 persone che vivono nel seminario.

I tamponi effettuati in Friuli Venezia Giulia sono 346, di cui 48 in corso. Le persone attualmente in isolamento domiciliare crescono da 193 a 208 di cui 23 a Pordenone, 107 a Udine, 33 a Trieste e 45 a Gorizia.

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Quarantena volontaria anche per tre dipendenti del Comune di Gorizia che erano entrati in contatto, nei giorni scorsi, con i dipendenti del gruppo Hera da cui è partito il focolaio goriziano. Tutto era nato, come su ricorderà, da un viaggio effettuato da un impiegato amministrativo di Hera a Treviso dove l’uomo aveva fatto visita a un amico ricoverato all’ospedale Ca’ Foncello. Il viaggio era avvenuto il 23 febbraio scorso.

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Riccardi ha annunciato che mercoledì "sarà pronta a Muggia la struttura per la quarantena da 41 posti letto, mentre oggi sono in arrivo 5.200 mascherine in regione. Le strutture sanitarie - ha detto - sono pronte a moltiplicare i posti letto in isolamento nei reparti di terapia intensiva con 44 posti in più. Intanto il 112 sta facendo lavoro enorme: domenica siamo passati da 1500 chiamate al giorno ad oltre 3300 al giorno, più altre 1000 al numero verde. Nella centrale Nue abbiamo infermieri dedicati al coronavirus. Il numero verde - ha precisato - ha sgravato il sistema del 112: se chiamate fossero state gestite ancora con il regime del 118 ci sarebbe stato un crash operativo del sistema". 

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Riccardi ha ripercorso le fasi del diffondersi dei contagi in Fvg e la conseguente macchina dei soccorsi. "Nel primo caso a Gorizia c'è stata la chiamata al 112 e 12 minuti dopo l'utente è stato richiamato dall'infermiere dedicato. Aveva 38 di febbre: gli è stato fatto il tampone a casa ed era positivo. La di lui mamma, ultrasettantenne, è invece risultata negativa" ha spiegato Riccardi.

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"Le fonti che abbiamo individuato e che stiamo ricostruendo» sulla base della positività ai test riscontrata finora, per valutare l'eventualità di nuovi tamponi, «riguardano un convegno all'Università di Udine, una visita all'ospedale Cà Foncello di Treviso e, l'ultimo caso, una permanenza a un convegno a Milano».

"Stiamo entrando in una settimana importante - ha concluso - in cui capiremo che impatto stanno avendo le misure. Serve una reazione compatta e anche di contrasto nei confronti di certi comportamenti irresponsabili che abbiamo già segnalato all'autorità giudiziaria, come comunicazioni false, whatsapp falsi".

Prima di Riccardi a relazionare in aula era stato il presidente Defriga: "Il primo caso è emerso sabato 29 febbraio alle 20 ,dopo la riunione, e nelle prime ore di domenica abbiamo avuto notizia di quattro casi. A quel punto abbiamo attivato un confronto con il governo ed emesso l'ordinanza per fermare attività didattica in scuole e università. Un provvedimento necessario vista la mobilità interregionale che caratterizza il mondo degli atenei e anche perchè le scuole sono gli ambienti in cui i virus si diffondono più facilmente". Il presidente della Regione Massimiliano Fedriga ha ripercorso così l'evolversi dell'emergenza coronavirus in Friuli Venezia Giulia nell'aula del Consiglio regionale.

"La soluzione è in evoluzione" ha precisato Fedriga, che ha poi  ringraziato "tutti gli uomini e le donne della nostra sanità regionale e della Protezione civile per il lavoro che stanno facendo. Col ministro Patuanelli - ha aggiounto - abbiamo avuto un colloquio sulle misure economiche che il governo dovrà prendere e ci risentiremo affinchè ci siano misure complementari per il nostro territorio dove tutti i comparti economici stanno vivendo situazione molto difficile. Serve un'alleanza tra le istituzioni per affrontare assieme i problemi che stiamo vivendo e serve un piano serio di aiuto economico e tutela sanitaria anche da parte dell'Europa. Fondamentale - ha detto - è un coordinamento serio a livello europeo anche per evitare discrasie a livello sia sanitario che economico. Nei prossimi giorni avremo nuovi incontri col governo per affrontare situazione".

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"A preoccupare - ha concluso - è il fatto che il nostro sistema immunitario non conosce questo virus che quindi si propaga facilmente e determina un'elevata ospedalizzazione. Stiamo comunque dando risposte adeguate ai cittadini e collaboriamo al massimo con tutte le istituzioni e i comuni in particolare".

Intanto "solidarietà, vicinanza, gratitudine" è stata espressa in aula dalla presidenza del Consiglio regionale all'operato della giunta Fedriga, di tutti gli uomini e le donne del sistema salute e della Protezione civile, nonché ai sindaci e ai loro collaboratori e in generale a tutte le persone del sistema produttivo, scolastico e ai cittadini per come hanno affrontato la prima settimana segnata dal problema del diffondersi del virus Sars-CoV2 e il pericolo del contagio alla Covid-19.

Morto a 94 anni Antonio Tripani, uno dei padri fondatori della Regione Fvg
Antonio Tripani

Una seduta, la 132esima,  che si è aperta con la commemorazione in Aula della figura di Antonio Tripani, tra i fondatori della Regione Fvg, mancato alcuni giorni fa all'età di 94 anni. Tripani, goriziano, laureato in giurisprudenza, membro della giunta regionale per 17 anni con gli incarichi di assessore alle Finanze, alla Sanità, agli Enti locali, all'Agricoltura, è stato ricordato come uno dei protagonisti dei primi vent'anni di vita della nostra Regione, accanto ai presidenti Berzanti e Comelli. 

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