In mille sulle Rive per il Territorio Libero

TRIESTE «Tutti insieme per il Tlt». «Tutti insieme per Trieste». I movimenti indipendentisti si uniscono per celebrare l'anniversario (il 68°) dell'entrata in vigore del Trattato di pace di Parigi (15 settembre 1947). Sono stati quasi un migliaio a darsi appuntamento ieri nel primo pomeriggio in piazza Venezia (o meglio Giuseppina) e a sfilare lungo le Rive ed il centro cittadino. Un corteo animato da striscioni, bandiere, magliette confezionate per l'occasione, musica e slogan, che ha attirato la curiosità dei passanti e dei tanti turisti che affollavano le Rive. Una manifestazione che ha unito diverse generazioni e che è stata scortata da un robusto cordone di sicurezza, composto da mezzi e uomini di polizia e carabinieri, mentre le pattuglie della Polizia locale hanno regolato il traffico, peraltro piuttosto scarso vista la giornata festiva. Non ci sono i rappresentanti del Movimento Trieste Libera di Roberto Giurastante (un'assenza peraltro scontata).
In testa al corteo c'è il Fronte per l'Indipendenza del Tlt, guidato da Giorgio Marchesich. Subito dietro i rappresentanti del Territorio Libero, con i nuovi vessilli di Liberazione Triestina, la lista civica sorta in vista delle prossime elezioni amministrative che avrà in Vito Potenza il candidato sindaco. Le due anime indipendentiste hanno marciato insieme, ma ognuno idealmente per la propria strada. I due leader, entrambi candidati a sindaco, non si sono mai incrociati, punzecchiandosi a distanza, ma dandosi comunque appuntamento alla fine del corteo per un comizio unico in piazza Libertà, sotto la statua di Elisabetta d'Austria. «Gli indipendentisti sono qui riuniti per celebrare l'anniversario della nascita del Tlt - ha ricordato Marchesich -. Ma dobbiamo essere tutti uniti per questa città e per il nostro futuro. Altrimenti con le divisioni non andiamo da nessuna parte. Due candidati sindaco non servono a nessuno: fino alla vigilia delle elezioni mi batterò per unire tutte le forze indipendentiste, autonomiste, ecologiste, ambientaliste e federaliste. Se serve sono anche pronto a farmi da parte, ma a quel punto mi aspetto un candidato di massima fiducia e provata fede indipendentista».
Pronta la replica di Vito Potenza: «Questa è una data che unisce tutti gli indipendentisti e siamo qui a celebrarla. Noi continuiamo a percorrere la nostra strada secondo uno schema ben preciso, che in pochi anni ci ha portato ad ottenere dei risultati che nessuno era mai riuscito a portare a casa in 60 anni. La nostra filosofia è quella di uno Stato pluralista dove ognuno possa confrontarsi ed esprimere le proprie idee in modo democratico».
Il momento più “caldo” del corteo quando, all'altezza di largo Riborgo, dalle finestre della sede della Lega Nazionale vengono esposte le bandiere italiane e gli striscioni di Trieste Pro Patria. «Qualche pagliaccio ha voluto esporre il simbolo dell'occupatore italiano - ha attaccato Marchesich -. Se Trieste oggi si trova in questa situazione lo deve al fatto che da 60 anni c'è un occupatore abusivo che sta amministrando la città». Potenza chiede un minuto di silenzio per ricordare Erika Tozon, recentemente scomparsa. «Una di noi. Una che lottava per i nostri stessi ideali». Al corteo si unisce anche il movimento Stop Immigrazione Trieste. «Non è una questione di razzismo ma di buon senso - spiega Marco Prelz -. Quel buon senso che l'amministrazione comunale non sta usando sul fronte accoglienza migranti: non si ascolta la cittadinanza e si spostano soltanto i problemi da una parte all'altra, senza risolverli». Al corteo anche Maurizio Fogar con lo striscione “No alla Ferriera”: «Chiudere subito la Ferriera per aprire Trieste al futuro».
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