In manette Perkovic, l’ex 007 di Tito
TRIESTE. La polizia croata ha arrestato ieri Josip Perkovi„, l’ex alto dirigente dei servizi segreti jugoslavi ricercato in Germania per un omicidio politico avvenuto nel 1983. Il caso aveva generato in estate, subito dopo l'ingresso della Croazia nell'Unione europea, una controversia tra il governo di Zagabria e il commissario per la Giustizia, Viviane Reding. Josip Perkovi„ è sospettato di essere stato nel 1983 il mandante politico dell'assassinio di un dissidente croato, Stjepan Djurekovi„, emigrato in Germania per entrare nelle file dell'emigrazione anticomunista croata. Dopo la proclamazione dell'indipendenza della Croazia da Belgrado nel 1990, Perkovic divenne capo dei nuovi servizi segreti croati e stretto collaboratore del primo presidente, Franjo Tudjman. L'arresto di ieri è stato reso possibile dall'entrata in vigore in Croazia del mandato d'arresto europeo, che finora non era in linea con le normative europee. Infatti, solo tre giorni prima dell'ingresso di Zagabria nella Ue, il primo luglio scorso, il parlamento croato decise di limitare la sua validità solo ai crimini commessi dopo il 2002. Secondo l'opposizione di centrodestra la decisone sarebbe stata presa unicamente per proteggere dall'estradizione in Germania di Perkovi„ e altri ex dirigenti comunisti, che sarebbero in possesso di informazioni e documenti compromettenti per una serie di politici e uomini d'affari croati. La Croazia ha poi deciso di allinearsi alle normative europee sul mandato d'arresto comunitario dopo che Reding ha minacciato sanzioni. La magistratura croata ha ora otto giorni di tempo per pronunciarsi sulla richiesta della Germania per l'estradizione di Perkovi„. Ma la vicenda non è conclusa qui. La parola decisiva sull’estradizione dell’anziano 007 infatti spetterà con ogni probabilità alla Corte costituzionale croata. Il tutto potrebbe complicarsi se l’imputato dovesse dimostrare di essere gravemente ammalato. Nelle ultime settimane, infatti, Perkovi„ è stato visitato da alcuni medici per dei problemi ai reni e al cuore. In un’intervista esclusiva pubblicata martedì scorso dal Ve›ernji list di Zagabria l’imputato eccellente ha proclamato la sua estraneità ai fatti che gli vengono ascritti. Con l’aiuto dell’avvocato Ante Nobilio, principe del foro croato, Perkovi„ avrebbe svolto un’indagine personale sui fatti del 1983 al termine delle quali afferma che il mandante dell’omicidio è stato l’allora ministro degli Interni della Jugoslavia, Stane Dolanc. L’ex capo dell’Udba ha anche affermato di essere pronto a sostenere la propria innocenza davanti a un tribunale tedesco anche se poi ha sostenuto che preferirebbe essere processato in Croazia. Con Perkovi„ finiranno in manette altri 29 ricercati croati nei Paesi Ue quali l’Italia, l’Austria, la Cechia, la Bulgaria, la Slovenia e l’Ungheria.
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