In Italia è peggiorata la qualità della vita
Trieste e Gorizia recuperano posizioni. «Accettabile» la situazione in Friuli Venezia Giulia
TRIESTE
In Italia la qualità della vita è peggiorata: in una graduatoria che ne suddivide i quattro ambiti decrescenti («buona», «accettabile», «scarsa» e «insufficiente») 55 province su 103 - il dato peggiore degli ultimi sei anni - sono inserite nella casella «scarso» o «insufficiente». E mentre si conferma netta la frattura tra Nord e Sud del Paese - un Sud le cui province figurano nelle zone grigie e nere - un elemento di novità spicca: nei due gruppi peggiori ecco 12 province del Nord Ovest, a fronte delle sole tre dello scorso anno: Milano e Torino, per esempio, sono tra le città che hanno perduto posizioni. Nessuna provincia del Nord Est risulta invece «scarsa» o «insufficiente», a evidenziare una sostanziale tenuta di quest’area e una inedita spaccatura interna al Settentrione.
Le quattro province del Friuli Venezia Giulia sono tutte inserite nel gruppo che gode di una qualità della vita «accettabile». In regione Pordenone mantiene il primato con la stessa posizione 25 che aveva lo scorso anno; seconda è Udine, che però perde tre posizioni. Migliorano Gorizia (che guadagna quattro posizioni, dalla 42 all’attuale 38) e Trieste, che sebbene resti ultima in Friuli Venezia Giulia - al numero 42 - guadagna otto caselle rispetto al 50.o posto del 2007.
Ed evidenzia una volta di più aspetti positivi e criticità, con un’economia in affanno ma un elevato tenore di vita e un buon livello di servizi. Questi i numeri salienti del «Rapporto 2008 sulla qualità della vita» di ItaliaOggi. Numeri che - si diceva - confermano come Toscana, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Centro Nord in generale siano le aree in cui si vive meglio. Al top della graduatoria nazionale Siena; maglia nera (numero 103) Agrigento.
Realizzata da Augusto Merlini e Alessandro Polli del Dipartimento di Teoria economica e metodi quantitativi per le scelte politiche dell’Università La Sapienza di Roma, articolandosi in 79 indicatori di base la ricerca considera otto dimensioni principali, dal lavoro al tenore di vita. Vediamoli, focalizzati sulle quattro province del Friuli Venezia Giulia.
AFFARI E LAVORO In un quadro che vede trainante il ruolo del Nord Est, Trieste offre la performance regionale peggiore, con una 64.a posizione che la vede perdere 26 punti sul 2007. Terzultima in Italia per fallimenti ogni 10mila imprese registrate, è ultima per imprese registrate ogni 100mila abitanti. In regione è in coda - numero 77 - per importo medio dei protesti. In fascia più alta - «accettabile» - le due province di Udine e Gorizia. Solo Pordenone mantiene la posizione del 2007, ed è l’unica città della regione nella fascia 1: con Trieste scendono infatti sia Gorizia - dal 35.o al 42.o posto - che Udine, che di punti ne perde ben 20.
TENORE DI VITA Dalla spesa media pro capite per consumi agli importi delle pensioni, Trieste - unica città del Friuli Venezia Giulia - si mantiene nella fascia altissima nazionale, pur perdendo l’oro assoluto del 2007 per attestarsi al numero 5. Bene comunque - in fascia «accettabile» - anche le altre province, sebbene Gorizia e Udine scendano. In crescita è la sola Pordenone.
AMBIENTE In una classifica che in questo settore gli stessi autori della ricerca defiscono viziata da artificialità per il ritardo con cui si sta strutturando la rete di rilevamento dell’impatto ambientale, il Friuli Venezia Giulia si mantiene in una fascia di qualità «accettabile» a eccezione di Trieste, maglia nera della regione che perde 13 posizioni sul 2007 attestandosi - unica città del Nord Est - nella peggiore fascia nazionale con il numero 84 (13 posizioni in meno sul 2007): pesano, tra gli altri indicatori, la concentrazione di Pm10 e di biossido d’azoto, e la scarsità di verde pubblico.
CRIMINALITA’ Unica provincia della regione in fascia «scarsa», con la sua 57.a posizione Trieste comunque avanza di molto rispetto al 96.o posto del 2007, anche se incidono alcune voci (dalle violenze sessuali su minori di 14 anni alle truffe). Ma resta fanalino di coda nel Friuli Venezia Giulia, dove Gorizia guadagna una trentina di posizioni mentre Pordenone risulta la città più sicura (sesta in graduatoria nazionale).
DISAGIO Le cifre del «disagio sociale e personale» confermano anche in regione una tendenza che l’indagine di ItaliaOggi notò già negli scorsi anni: più sale il benessere più sale il disagio. L’intera regione si colloca nelle due fasce peggiori a livello nazionale, e la situazione resta pressoché invariata con il primato negativo di Trieste - ultima assoluta in Italia - e Gorizia, penultima. Il capoluogo regionale ha il primato italiano di tentativi di suicidio (Gorizia è al 77.o posto), è 97.o per minori denunciati, e condivide con Gorizia un tasso di disoccupazione giovanile che lo colloca al 69.o posto (Gorizia è al 63.o).
SERVIZI A fronte di un disagio - secondo la ricerca - rilevante, la rete dei servizi è forte. Tre delle quattro province della regione (fa eccezione Pordenone) sono nella fascia nazionale d’eccellenza, e se Udine è al secondo posto assoluto Trieste la segue a ruota al quinto, avanzando di tre caselle; Gorizia scende dal secondo al nono. Buono il numero dei professori per studente, ottimi - Trieste è decima in Italia - i servizi sanitari e ambientali, bene quelli finanziari.
POPOLAZIONE Trieste e Gorizia si collocano al 96.o e 99.o posto: il capoluogo regionale in particolare evidenzia (per motivi anagrafici) un’altissima mortalità, un basso numero di nati e un tasso di famiglie composte da persone sole che la pone all’ultimo posto in Italia.
TEMPO LIBERO Palestre, librerie, teatri, spese per spettacoli: Trieste e Gorizia sono fra le 12 città del Nord Est collocata nella fascia «buona» nazionale, con il 21.o e 25. posto rispettivamente. Più indietro - ma comunque nella fascia «accettabile» - si colloca Udine, seguita a distanza da Pordenone.
Argomenti:qualità della vita
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